Genova. Una crescita media del 3,5% con punte, durante la ripresa, di circa il doppio, l’acquisizione del 35% della quota di mercato in Italia, una movimentazione che, nei mesi migliori, supera i 200mila container, ma anche una diminuzione degli infortuni sul lavoro del 74% che in una “fabbrica” che impiega quasi 40mila addetti, non è un risultato scontato.
È un bilancio positivo quello dei quasi 8 anni di permanenza a Palazzo San Giorgio di Luigi Merlo che oggi, alle 13, ha lasciato la guida dell’autorità portuale di Genova. I dati parlano di record storici per i container, 2,173 milioni di teu, di una crescita dei crocieristi, ormai stabili intorno al milione di passeggeri. Un risultato reso possibile anche dai forti investimenti, 368 milioni dal 2008 e altri 154 pronti per essere impegnati.
Fondi utilizzati per opere che hanno permesso la crescita dei traffici, dai dragaggi, per i quali sono stati spesi 68 milioni, all’ampliamento della banchina di Ponte dei Mille, e che, come il riempimento di Calata Bettolo, permetteranno l’acquisizione di nuove quote di mercato.
E poi i progetti futuri, previsti dal Piano Regolatore Portuale che, una volta attuato porterà lo scalo a una potenzialità di 5 milioni di container, accogliendo anche navi fino a 24 mila teu, e che avrà una nuova torre piloti, il rilancio delle riparazioni navali, con il “blue print” di Renzo Piano, una nuova imboccatura, a ponente, realizzabile in 3 anni e una diga, avanzata di 500 metri al largo, che potrà essere completata in 8 anni.
Tra i risultati della presidenza Merlo anche quelli delle infrastrutture “immateriali” come il preclearing, lo sdoganamento a mare, che coinvolge il 93% delle navi e il taglio dei tempi di attesa di circa 400 ore al giorno per i quattromila camion che, quotidianamente, transitano dai varchi portuali.