C’è anche un po’ di Liguria nell’indagine del procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello che riguarda l’olio extravergine di oliva o presunto tale. Secondo la procura, infatti, la ligure Olio Sasso, assieme a Carapelli, Santa Sabina, Bertolli, Coricelli, Primadonna e Antica Badia avrebbero venduto come extravergine olio che invece era di categoria 2, di qualità inferiore.
L’accusa è di frode in commercio. Ma, mentre l’indagine continua il suo corso, il Codacons affila le armi legali a tutela di migliaia e migliaia di consumatori. L’associazione, infatti, ha deciso di pubblicare oggi sul proprio sito internet www.codacons.it un modulo attraverso il quale le famiglie che hanno consumato olio extravergine prodotto dalla Sasso e da una delle 7 aziende coinvolte nell’indagine, possono avviare l’iter per chiedere il risarcimento del danno subito e costituirsi parte offesa nel procedimento aperto dalla Procura.
“Invitiamo tutte le famiglie che hanno consumato olio extravergine d’oliva di una delle marche colpite dall’inchiesta, a far valere i propri diritti e chiedere un indennizzo fino a 5.000 euro – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Se gli illeciti saranno confermati, infatti, il danno per i consumatori sarebbe enorme: a quello morale derivante dall’inganno subito e dalla lesione della buona fede, si aggiungerebbe un evidente danno economico, derivante dall’aver pagato di più per un prodotto con caratteristiche inferiori a quelle promesse”.