Genova. Quattro agenti della questura, accusati di avere picchiato un romeno sorpreso alla guida di un’auto rubata, erano stati indagati dal pm Stefano Puppo, ma oggi sono stati prosciolti dal gip Claudio Siclari.
Secondo il giudice, è vero che il ladro era stato picchiato, con ogni probabilità durante l’arresto, ma non sarebbe stata raggiunta la prova che a colpirlo fossero stati proprio i quattro agenti. La vicenda risale al 2010.
La vittima venne sorpresa alla guida di un’auto rubata insieme a un complice, ma i due riuscirono a scappare. I poliziotti riuscirono ad acciuffarne solo uno e lo portarono in questura per gli accertamenti prima di condurlo in carcere. A Marassi, però, le guardie rifiutano di prendere in consegna l’uomo perché aveva il volto completamente
tumefatto. Dissero agli agenti di portarlo in ospedale dove gli vennero refertate una frattura del naso, una commozione cerebrale e alcune escoriazioni. La vittima non disse nulla e solo dopo alcuni mesi, davanti al giudice del tribunale di sorveglianza, puntò il dito sui quattro agenti.
“Quando mi hanno arrestato – aveva denunciato – mi hanno preso a calci e pugni in testa”. A quel punto scattò l’inchiesta e i quattro agenti vennero indagati, ma solo a febbraio il pm ha chiesto di fare l’incidente probatorio con una ricognizione da parte della vittima. L’uomo ha riconosciuto solo uno degli agenti, mentre si è confuso sugli altri. E per il gip così non è stata raggiunta la prova, anche se, sintetizza nell’archiviazione, è indubbio che l’arrestato sia stato picchiato, ma non si sa con esattezza da quale dei poliziotti.