Genova. Quando avevano rapinato la filiale del Banco di San Giorgio, in corso Torino, a Genova, avevano le maschere di Charlie Caplin e di Groucho Marx per nascondere il volto mentre sequestravano i dipendenti della banca dove erano penetrati con la tradizionale tecnica del buco. Ma i rapinatori, fermati in Brianza dai Carabinieri di Genova, quattro cittadini italiani, residenti nel Lazio, erano attentissimi a tutti i dettagli tanto che, per dissimulare la loro provenienza, cercavano anche di parlare con accento sardo.
Prima di compiere una rapina facevano lunghi sopralluoghi, che potevano durare anche qualche mese nel corso dei quali individuavano l’obiettivo, sempre una banca all’interno di un condominio per potersi muovere, spesso spacciandosi per operai, senza dare nell’occhio. Una volta trovata la banca da rapinare iniziava un’opera preparatoria molto attenta, per capire i punti dai quali poter penetrare all’interno e, successivamente, il buco vero e proprio che, una volta ultimato veniva nascosto con mobiletti e scrivanie per puntare sul l’effetto sorpresa.
Effetto che puntualmente avveniva visto che i rapinatori approfittavano della pausa pranzo per penetrare in banca e, una volta entrati i dipendenti li rendevano inoffensivi e svuotavano le casse. A tradirli l’allarme volumetrico dell’ultima banca nella quale avevano cercato di entrare, il 18 ottobre, a Desio. Qui erano entrati attraverso la caldaia condominiale ma, una volta sentita la sirena sono fuggiti.
I quattro sono stati arrestati questa mattina all’alba, ad Albiate, in Brianza.,nel corso della perquisizione sono stati trovati anche materiale cantieristico è una pistola. Tra le accuse quella di aver rapinato tre banche a Genova, per un bottino di circa 120mila euro.