Genova. “No all’Isis”, “No al terrorismo”, “No all’islamofobia”. Sono queste le parole d’ordine, impresse su altrettanti striscioni, con cui questo pomeriggio in piazza De Ferrari si sono riuniti oltre 150 musulmani.
Uomini, donne, famiglie che sventolavano bandiere del Marocco e dell’Egitto ma anche dell’Italia e dell’Europa per ribadire il fermo no al terrorismo: “A Genova i musulmani sono 12 mila – spiega il direttore del centro islamico Salah Husein – ma la nostra fede non deve essere un motivo di divisione né renderci sospetti perché la sicurezza di questo Paese ci tocca da vicino, visto ci sentiamo soprattutto genovesi e chi fa male a Genova o all’Italia fa male a noi”.
A manifestare anche diversi italiani, fra cui alcuni convertiti all’Islam (in Italia sono circa un migliaio): “Bisogna smetterla di parlare di nazioni o peggio di differenze religiose – dice Maria, 36 anni, genovese convertita all’Islam – perché l’unico modo di combattere il terrorismo è restare tutti uniti”. “Vorremmo incontrarci di nuovo – ha concluso il suo discorso Hussein – non per condannare il terrorismo, ma per poterci fare gli auguri per le feste di Natale o del Ramadan per celebrare insieme matrimoni misti”.