Il vertice

Guerini al summit dei renziani liguri: “Dobbiamo essere area unita”

In platea a sentire il numero 2 di Renzi ci sono tutti da Lella Paita al ministro Pinotti, da Rossetti all'ex governatore Burlando

Genova. Il vice di Renzi arriva al Bi. Bi. service con un’ora e mezza di ritardo a causa dell’incontro con i segretari dei circoli e qualcuno, tanto per non smentire il clima, dice “L’avranno trattenuto ‘gli altri’ apposta”. Sala piena, non manca nessuno. La ‘conta’ dei renziani ha avuto successo, almeno per quanto riguarda i numeri. “Dobbiamo presentarci uniti come area e superare le divisioni – esordisce Guerini – non possiamo ritornare al Pd del 2013”. Così Il vicesegretario nazionale del Pd spiega alla platea dei Renziani liguri riuniti al Bi.Bi service ciò che il governo chiede al Pd sul territorio o almeno a quella parte del partito che si dichiara fedelissima del presidente del consiglio.

Ad ascoltarlo ci sono i rappresentanti delle diverse correnti in cui oggi sono divisi i Renziani, da quelli della ‘prima’ ora ai ‘convertiti’ ai nuovi e via dicendo. Tra i presenti in platea il ministro della Difesa Roberta Pinotti, l’ex governatore Claudio Burlando, gli ex assessori Lorena Rambaudi, Pippo Rossetti e Raffaella Paita, l’ex capogruppo in regione Nino Miceli, il sindaco della Spezia Massimo Federici, il consigliere regionale Walter Ferrando, i consiglieri comunali genovesi Alberto Pandolfo e Cristina Lodi, poi Simone Regazzoni, Victor Rasetto, Simone Mazzucca e molti altri.

Il richiamo di Guerini, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali è “mostrare maggior consapevolezza del lavoro che stiamo svolgendo”. “Non possiamo dare una rappresentazione del nostro partito tutta schiacciata su dinamiche interne che depotenziano quello che stiamo realizzando”. E’ ben consapevole Guerini che arriva al BiBi Service dopo un lungo incontro con i segretari dei circoli del Pd che ha definito “molto impegnativo”, che il partito ligure è lontano dall’aver trovato unità. “Torno memore dell’assemblea di quest’estate” ricorda alludendo al momento in cui fu deciso che il partito ligure non poteva altro che essere commissariato e sa che la strada è ancora lunga, non solo nel rapporto tra Renziani e non Renziani, ma anche tra gli stessi sostenitori del premier pronti a darsi battaglia in vista del prossimo congresso regionale.

La prima a intervenire è Roberta Pinotti: “C’è stato un momento a Genova un po’ di anni fa in cui un gruppo dirigente ha continuato a dare sempre le carte non permettendo ai giovani di crescere. Questo non deve più accadere”. La sala è piena, i toni dei primi interventi, da Pippo Rossetti a Lella Paita, pacati e tutti formalmente improntati all’unità: una serata di ‘pacificazione’ davanti al numero due del partito che ha però il sapore di quiete prima della prossima tempesta.

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