Liguria. “S’infittisce il mistero sul Growth Act. A partire dal nome ‘foresto’ che, riportando alla mente l’infausto Jobs Act, non pare presagire nulla di buono”. Lo dice Alice Salvatore, capogruppo del M5S in consiglio regionale.
“La Giunta dichiara di aver stanziato 300 milioni di euro per rilanciare l’economia ligure. Ottimo. Peccato che l’assessore allo Sviluppo Rixi faccia anche altre considerazioni: la prima: i 300 milioni andranno ad aziende di grandi dimensioni. Ma come? Al solito vengono avvantaggiate le grandi imprese a scapito delle piccole? E ciò è tanto più preoccupante in una regione come la nostra, che vive proprio grazie alle piccole e medie imprese, le quali sono già abbondantemente provate da un sistema di imposte e tasse (pensiamo alla TASI, TARI, IMU, IRAP etc…) da vero e proprio strozzinaggio – prosegue – Ecco che, con la piccola e media impresa agli sgoccioli, la Giunta Toti va ad aiutare la grande o grandissima impresa. Sappiamo tutti, però, che per una vera ripresa della vita economica dei cittadini, dei borghi, delle città, del turismo, è alla piccola impresa che bisogna dare incentivi e aiuti. Ma l’IRAP sarà risparmiato, per i primi 5 anni di attività, solamente alle nuove grandi aziende. Nuove grandi aziende amiche di qualcuno? E tutte le altre? E le promesse di sgravi fiscali? E quali sono i criteri con cui si stabilisce se un’azienda è grande oppure no; se è nuova oppure no?”
Poi un esempio. “La Esselunga (tanto cara a Toti) vuole aprire delle filiali liguri. Sarebbe in quel caso che parliamo di aziende “nuove”? Se invece con “nuove” si intende proprio aziende appena aperte, diventa difficile che siano “grandi” non appena vengono aperte, semmai lo diventeranno col tempo. Se proprio si vuole dare una spinta alla grande impresa, non sarebbe più utile impiegare tutti quei denari per aiutare le grandi aziende liguri già presenti sul territorio, che oggi sembrano destinate all’oblio e all’esubero dei loro lavoratori? Che ne è di Fincantieri, dell’Agnesi, dell’Ilva? Perché non far godere di questa manna di finanziamenti proprio quelle industrie che con un input potrebbero ripartire e tornare ad essere le eccellenze di un tempo?”, dichiara ancora la capogruppo.
“E poi rimane l’interrogativo che ci ponevamo all’inizio: davvero si pensa di rilanciare un territorio come il nostro senza prevedere nulla per le piccole e medie imprese? Noi vigileremo per capire se i liguri avranno realmente tratto vantaggio da questa operazione. Speriamo che non si tratti di padroni lombardi e piemontesi con qualche timida assunzione ligure. Qui ci vuole maggiore chiarezza, perché la situazione è critica. A dir poco”, termina.