Pallanuoto

Bogliasco Bene, il presidente Claudio Gavazzi: “Condivisione e voglia di unirci in questa avventura”

Lo sponsor Mirko Prandini: "Qui si trovano ancora i valori tradizionali che sono quelli con i quali conduco la mia azienda"

Bogliasco. Bogliasco Bene è la nuova denominazione della Rari Nantes Bogliasco, a seguito della ratifica del Consiglio federale della scorsa settimana. E’ il frutto della collaborazione con l’azienda Bene di Mirko Prandini  (www.benesrl.com), che diventa main sponsor di tutto il settore pallanuoto della Rari Nantes Bogliasco.

Il presidente Claudio Gavazzi esprime la propria soddisfazione.

Presidente perché questo abbinamento? “Perché è Bene. Una storia che nasce tanti anni fa, quando Mirko si è innamorato della pallanuoto, ha cominciato a frequentare la piscina, e infine è entrato a far parte del consiglio così cominciò un’amicizia, una relazione profonda sia sul piano umano sia professionale. Da allora mi è sempre stato al fianco, insieme a pochi altri, nei momenti più difficili. Da allora l’imprenditore Mirko è cresciuto, molto, ha aperto prima un’azienda, poi un’altra e le sue attività, in barba alla crisi, si sono sviluppate in maniera verticale, come amico ho avuto la fortuna di condividere con lui sia l’esperienza professionale, sia quella della Rari Nantes Bogliasco; da qui è stato del tutto naturale stringere questo sodalizio che nasce sotto l’auspicio di un nome meravigliosamente positivo: Bene, ci porterà fortuna!”.

Chi è Mirko Prandini? “Una persona molto positiva, trasparente e passionale, vive con intensità ogni emozione  proprio le caratteristiche ottimali di chi vive la pallanuoto. Lui e sua moglie si sono innamorati di questo sport senza esserne in alcun modo parte in causa e questo è bellissimo”

Cosa chiede la Rari Nantes Bogliasco a Bene? “Nessuna richiesta precisa. Questo sodalizio nasce a completamento di una serie di rapporti già consolidati, Bene ci ha aiutato e ogni giorno ci aiuta, con i suoi uomini e le sue capacità, si è curata dell’impianto, delle manutenzioni, dell’illuminazione (a proposito, avete visto in tv che meraviglia le nuove luci? Sono Bene), lo fa in modo disinteressato, per passione e spirito di appartenenza , siamo in debito e enormemente riconoscenti. Diciamo che continuiamo a lavorare, ad andare avanti insieme, è un po’ atipico perché non c’è una relazione economica diretta, ma in realtà c’è molto di più, c’è condivisione, c’è davvero la voglia di unirci in questa avventura che è la pallanuoto e dare visibilità a questo splendido rapporto, di vera amicizia e collaborazione convinti di poter crescere assieme”.

I loghi, una conchiglia con tre delfini. “Ci sta benissimo, la gioia dei delfini e l’accoglienza e protezione della conchiglia e poi positività, energia, tanta voglia di fare Bene. Quindi Rari Nantes Bogliasco e Bene accumunate dalla passione, dalla gioventù, dall’impegno, tanti punti in comune e di condivisione. Entrambi desideriamo crescere Bene, in maniera sana, gradatamente e costantemente, entrambi pensiamo in grande e agiamo in piccolo: un passo alla volta per arrivare in alto, come i “montanari” lentamente ma con costanza e in sicurezza: attenti ai passi falsi. Per arrivare a piedi in vetta all’Everest  si sale un passo per volta”.

Lo sponsor Mirko Prandini si presenta.

Né bogliaschino, né ligure, da dove arriva? “Da un piccolo paese della Val Camonica, Braone, vicino a Ponte di Legno, molto più piccolo di Bogliasco, e se penso che quel bambino ha ritirato per cinque volte il Trofeo del Giocatore, mi emoziono. Come la Rari Nantes, piccole realtà che fanno e pensano in grande”.

Come ha cominciato? “Qui un ragazzo se vuole far qualcosa si mette il costume, prende l’asciugamano e va al mare. A Brescia se non hai cento euro in tasca non fai niente. Ho perso il papà che avevo sei anni, ho cominciato a lavorare molto presto, gavetta pura, andavo nelle fabbriche e mi occupavo di estintori, di sabbiare, di verniciare. Persone più grandi ed affermate hanno capito che avevo doti da venditore e mi hanno fatto volare, non potevo più stare in quel nido. Ci torno, ogni tanto, ma soprattutto ci penso, quando ottengo risultati importanti, mi ricordo da dove sono partito”.

Perché la pallanuoto e perché Bogliasco? “Per business mi ero avvicinato al calcio poi ho capito che non faceva per la mia azienda, la pallanuoto è uno sport sano tutto l’ambiente molto pulito, qui si trovano ancora i valori tradizionali che sono quelli con i quali conduco la mia azienda. Ricordo con piacere come ho conosciuto la pallanuoto: quando sono arrivato a Genova, ho conosciuto per caso Roberto Mannai allora capitano della Rari Nantes Bogliasco, le nostre figlie erano compagne di classe, mi invitò a vedere una partita: Bogliasco-Nervi. Pensavo di trovare una situazione molto tranquilla forse noiosa e invece ho trovato una grande energia, tanto entusiasmo, le tribune della ‘Vassallo’ gremite di pubblico, i tifosi organizzati, cori, bandiere, tamburi, e poi mia moglie ha subito apprezzato la bellezza dell’ambiente, del gioco e perché no, anche dei suoi protagonisti, siamo rimasti coinvolti ed emozionati, insomma ci siamo innamorati ed appassionati. Il passaggio successivo è stato conoscere il presidente, un incontro importante anche dal punto di vista professionale: anche lui cominciò a trasferirmi la passione per questo sport e per Bogliasco, mi presentò il vice presidente Di Somma ed uno dei consiglieri più impegnati Garofalo, persone squisite, siamo subito entrati in sintonia, ci siamo trovati bene ed è stato naturale dare un seguito ed una concretezza al nostro rapporto. Oltre a loro tre vorrei menzionare Marco Ferrero, ex giocatore e papà di atleti, ma soprattutto un professionista che sta aiutando Bene a crescere e ricordo anche con piacere Ivo Guidi. Il rapporto con la Rari Nantes e la pallanuoto  è via via diventato sempre più stretto al punto che oggi nella mia azienda lavorano: Maurizio Bongini ex pallanuotista del Bogliasco, con lui abbiamo fatto e stiamo facendo grandi cose; e poi ci sono due ragazzi della prima squadra Edoardo Prian e Matteo Monari, oltre a Giacomo Boero, altro grande bogliaschino doc. Sono tutte persone estremamente  valide, oneste, capaci, pulite, con il senso del dovere e del rispetto davvero unici: ho capito che il mondo della pallanuoto insegna tanto, forma le persone e insegna molto a stare al mondo, questo, secondo me, assai di più rispetto ad altri sport più famosi”.

Come è maturata la convinzione di diventare main sponsor? “Sembra che abbiano visto in me una sorta di portafortuna, abbiamo collaborato, ci siamo scambiati conoscenze, valori, passione e poi un giorno l’idea è venuta da sé, chiacchierando ci siamo detti che era giusto unire i due marchi”.

Bogliasco Bene. “Mi ha fatto un grande effetto vederlo in grafica e sentirlo dire in diretta dai telecronisti di Rai Sport 2, a Napoli in occasione della partita contro la Canottieri: bello e molto positivo. Ho sempre pensato che nella vita e quindi anche nel lavoro, bisogna stare bene, ecco il nome, non è nato a caso”.

Il logo è una conchiglia. “Lo spunto è il simbolo del Cammino di Santiago di Compostela. E’ nato lì quando con mia moglie lo percorremmo, abbiamo capito che solo se stai bene riesci a vivere in un certo modo. I soldi possono servire ma non sono fondamentali, Steve Jobs lo disse, sul punto di morte. La priorità è vivere bene con se stessi e con gli altri, essere positivi, pensare che ogni problema si può risolvere, ogni difficoltà si può superare”.

Progetti futuri? “Oggi alla Bene siamo quaranta persone, una bella realtà, quindi continuare così e poi ora pensiamo  anche supportare il Bogliasco: Bene. C’è ancora un elemento da considerare, io non so nuotare, mia figlia non gioca a pallanuoto, quindi penso che non correremo il rischio di disamorarci come spesso succede a chi diventa dirigente per passione e amore dei figli, o perché si è ex giocatori o solo perché genitori”.

Cosa chiede alla Rari Nantes Bogliasco? “Di far girare in Italia e magari, perché no, in Europa il nome Bene il più possibile, così l’azienda può farsi conoscere e crescere, i benefici saranno per tutti. Il mio desiderio è che le squadre, femminile e maschile, vadano sempre Bene, questo non significa in modo riduttivo vincere bensì, per me, significa che tutte le persone che sono alla Rari Nantes Bogliasco stiano bene, siano felici, solo così possono arrivare anche i risultati”.

Un messaggio. “L’estate scorsa sono stato coinvolto da due amici che, pur volendosi molto bene, stavano discutendo, io ho mediato tra loro. In questa occasione ho capito che il non comunicare è terribile, può ammazzarti. Oggi, nonostante i social, comunichiamo poco: scriviamo frasi e pensieri copiati, ripetiamo quello che leggiamo e esterniamo poco i nostri sentimenti. Vorrei dire a questi due amici che sono contento di essere loro amico e ricordo a loro e a tutti che è troppo importante parlare, parlarsi: sempre e comunque; così si supera ogni difficoltà”.

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