Genova. L’assessore alla Sanità della Regione Liguria Sonia Viale ha dato una risposta al capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale Matteo Rosso dopo che il consigliere, ormai da circa 3 anni, aveva chiesto la possibilità di attivare un servizio wi-fi all’ospedale San Martino.
«L’assessore ha dimostrato sensibilità verso questo problema che da oltre 3 anni, nonostante le mie ripetute richieste, non sembrava risolvibile. Un problema a mio modo di vedere anche banale, ma che la scorsa giunta, nonostante ci fosse una legge precisa sul tema, non ha mai provveduto a sanare aprendo le linee del wi-fi esistente al collegamento per pazienti e i loro parenti. Oggi finalmente abbiamo una data certa, quella del 20 ottobre, per attivazione del wi-fi almeno all’interno dell’ospedale San Martino dove già esiste una rete. Andrò a verificare personalmente, magari accompagnato dallo stesso assessore, la funzionalità del collegamento una volta attivato, in una data dopo il 20 ottobre, a sorpresa». Rosso, che è anche presidente della commissione Sanità, era stato promotore e primo firmatario della legge regionale “per l’accesso dei pazienti alle connessioni internet senza fili, connessioni wireless, nelle strutture sanitarie pubbliche e convenzionate”, poi recepita e approvata dalla precedente giunta nella legge regionale 25 del 30 luglio 2012.
«La proposta di legge – spiega Rosso – era nata da una precisa richiesta di alcuni malati e dai loro parenti che, nonostante fosse presente una rete wi-fi all’interno del San Martino, non potevano accedervi, rimanendo di fatto isolati. Pensiamo anche al giovamento che potrebbero trarne i dializzati costretti, durante il trattamento lungo e fastidioso, a stare 3 o 5 ore bloccati senza poter comunicare con l’esterno attraverso email, social network o semplicemente navigare su internet per passare il tempo. Possiamo capire le difficoltà per piccole strutture sanitarie a dotarsi di sistemi wi-fi, ma per un grande ospedale come il San Martino, il maggiore della Liguria a cui accedono centinaia di persone ogni giorno è davvero un’assurdità inaccettabile».