La denuncia

Turisti e Ztl: quando una multa rovina la vacanza a Genova

cronaca
Foto d'archivio

Genova. “Genova è bella, ma volevo lamentarmi per un trattamento ricevuto in occasione di un giro turistico”. Lo scrive un lettore di Bassano del Grappa, arrivato nella Superba per un breve soggiorno con la famiglia nello scorso mese di agosto.

“Siamo entusiasti di ciò che abbiamo visto, anche grazie ad un amico genovese, e siamo altrettanto soddisfatti della sistemazione alberghiera, una casa antica in centro ristrutturata, dalle parti di Piazza San Lorenzo. Ottima anche la cena, in una trattoria non distante, a prezzi convenienti e con tanto di ricevuta, ma la sorpresa è arrivata in questi giorni a casa, una bella multa perché abbiamo violato la zona pedonale (?) o ZTL che , abbiamo scoperto dopo, vige in un pezzo di Piazza Della Raibetta”, scrive.

Il riferimento è al tratto di piazza che si trova nella parte terminale di via San Lorenzo. “Noi venivamo da via Turati, ci avevano detto che avremmo trovato un parcheggio in questa piazza, eravamo circondati dal traffico e dai mezzi parcheggiati, quindi ci siamo fermati, abbiamo chiesto a dei finanzieri che gentilmente ci hanno indicato un parcheggio poco distante, verso la cancellata del porto e sotto la sopraelevata. Insomma, non proprio un giro in auto nella zona pedonale, ma quanto basta ad un sistema di rilevamento automatico per fare una foto, cercare la targa sul database etc”, prosegue il turista.

I finanzieri stavano sicuramente suggerendo la zona dell’Acquario per parcheggiare, ma per un turista che viene da lontano non è facile districarsi ed è molto probabile sbagliarsi, magari proprio passando in una zona a traffico limitato.

“Un vigile in carne e ossa o la polizia stradale non ci avrebbero sanzionato ma solo aiutato a trovare un parcheggio. In questi casi, fare ricorso per un turista, che sta a 350 km di distanza, è una battaglia persa in partenza, con la spada di Damocle dell’aumento della multa dopo soli 5 giorni in mancanza del pagamento”, sottolinea ancora.

Per il lettore di Bassano del Grappa la conclusione è una. “Il turista che con la sua famiglia darebbe buoni voti alla città, inclusi alberghi e trattorie, adesso si ripromette di evitare altre visite future che darebbero una mano all’industria turistica, ma purtroppo anche al bilancio comunale”, termina.

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