Lo sfogo

Rapallo, Bagnasco contro la Città Metropolitana: “progetto fallimentare”

Conferenza stampa di presentazione del XXXI premio Rapallo Carige

“Scrivo come sfogo non solo personale, ma da parte di tutti i cittadini che rappresento per sottolineare le problematiche mostrate dalla Città Metropolitana di Genova: un progetto ad oggi fallimentare su tutti i fronti, che non porta nulla di buono né al territorio di riferimento né ai cittadini dei vari Comuni che ne fanno parte”.

La nota di Carlo Bagnasco, sindaco di Rapallo, è durissima: nel mirino la Città Metropolitana e il suo funzionamento. ”
Un esempio lampante – spiega – è quanto avvenuto questo pomeriggio: alle 14 era convocata la commissione consiliare, ma al momento dell’appello, a cui il sottoscritto era presente assieme a pochi altri, non è stato raggiunto il numero legale per poter dare il via alla seduta. Già una volta, lo scorso giugno, era accaduto un fatto analogo: in quel caso si trattava di una riunione della Conferenza metropolitana. Il che è emblematico di quanto l’attività dell’ente poco importi in primis al sindaco metropolitano Marco Doria, a cui oggi ho fatto presente tutto il mio disappunto. Tutto questo, infatti, è irrispettoso nei confronti delle istituzioni, ma anche dei cittadini che rappresentiamo”.

“Un atteggiamento che poi si riflette in un nulla di fatto da parte dell’ente riguardo gli interventi su cui ha competenza, vedi la manutenzione delle strade provinciali. Ovviamente questa situazione va inquadrata in un panorama più ampio, ovvero la confusione e le incertezze scaturite dalla riforma Del Rio, ma è comunque inammissibile che l’impegno e il ruolo svolto all’interno della Città Metropolitana venga da alcuni vissuto con una certa leggerezza, se non con menefreghismo. D’accordo che il ruolo svolto in questo contesto non prevede una retribuzione economica, ma noi tutti, come ho già ribadito nella precedente occasione, siamo chiamati a rispettare un impegno con i cittadini e credo che questo non sia il modo migliore per farlo”.

“Non ho quindi preso parte alla seduta del consiglio metropolitano convocata alle 17 non per disinteresse o mancanza di volontà, ma per una presa di posizione conseguente a quanto avvenuto qualche ora prima. Spero davvero che questo genere di situazione non si debba ripetere, ma soprattutto auspico in un maggiore coinvolgimento e partecipazione tra Città Metropolitana e Comuni che di essa fanno parte, dato che il dialogo con i Comuni, al di là delle sedute di consiglio e conferenza metropolitana, sono praticamente inesistenti e ciò non favorisce un lavoro comune per il bene del territorio”.

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