Liguria. Ieri in consiglio regionale la maggioranza di centrodestra ha votato a favore di un ordine del giorno che riporta milioni di euro di soldi pubblici regionali nelle casse di un unico particolare ente religioso.
“Si tratta in particolare di un finanziamento pubblico a favore degli oratori (parola che etimologicamente significa ‘luogo dove si prega’), che a livello nazionale grava sulle tasche di tutti i contribuenti mediamente di circa 50 milioni di euro annui. Strutture che, oltretutto, già si avvantaggiano anche di notevoli sgravi fiscali, a livello locale e nazionale, anche in base alla legge nazionale 206 del 2003 del secondo governo Berlusconi, per la quale lo Stato subisce un mancato introito di circa ulteriori 2,5 milioni di euro l’anno”. Lo dice Marco De Ferrari, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria.
“Maggioranza e finta opposizione hanno tolto per l’ennesima volta la sempre meno efficace maschera dietro cui si nasconde il loro vero volto: il Partito Unico. Partito che continua imperterrito a elargire stanziamenti pubblici a favore della sola variante cattolica di questo servizio. Non siamo contro gli oratori, benvengano strutture di questo tipo, ma in uno Stato che si definisce laico non possono e soprattutto non devono essere l’unica alternativa sociale possibile che per di più viene finanziata con denaro pubblico, denaro di tutti i cittadini, appartenenti a innumerevoli confessioni religiose, laici e non credenti, soltanto a fronte di immotivati giudizi a prioristici.
Spetta alla politica muoversi. Spetta alle istituzioni investire e valorizzare centri estivi e centri culturali gratuiti e pubblici, in modo che possano rappresentare un’alternativa concreta, aperta a tutti, laica, accogliente e magari estesa anche all’attività quotidiana. Nuove strutture che dovrebbero assumere educatori qualificati, oltreché adeguatamente retribuiti, e fornire bilanci facilmente controllabili e trasparenti”, prosegue.
“Ci troviamo in un periodo in cui oltretutto si fa tremenda fatica a trovare risorse pubbliche per far fronte a situazioni emergenziali che hanno invece priorità assoluta nel ricevere fondi pubblici. Per l’edilizia pubblica scolastica e sanitaria spesso fatiscente, per i rii e i torrenti la cui messa in sicurezza richiede interventi di massima urgenza, e per gli oltre 100 mila liguri che si trovano sotto la soglia di povertà e che attendono un reddito di cittadinanza che li porti ad avere una qualità di vita dignitosa – termina De Ferrari – La politica ha il dovere di avallare questi impegni, nel pieno rispetto costituzionale della laicità delle istituzioni e nell’indirizzare i soldi di tutti al fine di garantire servizi e concrete risposte che tutti i cittadini attendono da molto, troppo tempo”.