Genova. La notizia è arrivata come una doccia fredda due settimane fa nel corso di un incontro nella sede di Confindustria tra azienda e sindacati: l’aeroporto di Genova vuole cedere a terzi la gestione dei parcheggi e quella della movimentazione merci.
A giustificare la scelta ci sarebbe la difficoltà che il Colombo sta attraversando soprattutto a causa di un continuo calo dei voli evidenziando soprattutto l’ abbandono da Genova della Vueling che portava 120 mila passeggeri annui, la cancellazione del volo Genova Cagliari e la denuncia di alcune compagnie rispetto al fatto che i voli sarebbero pieni solo al 40%. Una crisi, quella del Colombo, facile da percepire solo scorrendo il giornaliero dell’orario invernale che, solo per fare un esempio, questo mercoledì ‘vantava’ il record negativo di soli 13 voli.
A rischio ci sono una trentina di posti di lavoro (sette i lavoratori impiegati nel comparto parcheggi e circa 20 nel comparto merci) ma sopratutto il futuro dello scalo della sesta città d’Italia: “Secondo noi c’è la precisa volontà politica – spiega Daniele Borghello delegato Usb – di affossare lo scalo genovese spacchettandolo e poi svendendolo”. Lunedì intanto sulla vertenza si terrà un nuovo incontro anche se formalmente per l’apertura di una trattativa si attende l’elezione della nuova rsu tra i lavoratori interessati.
Anche i sindacati confederali hanno lanciato l’allarme: “Non possiamo accettare che, per colpa di una politica Regionale che in tutti questi anni non ha saputo decidere né programmare un futuro per un’ attività vitale per la Liguria – dicono Ettore Torzetti e Danilo Causa della Fit Cisl – si siano create solo incertezze trascinandoci in questa situazione paradossale e preoccupante. La responsabilità comunque non è solo politica, ma soprattutto gestionale ed organizzativa da parte dell’ Azienda che oggi fa una proposta per noi inaccettabile”.