Genova. Il sindaco Marco Doria e il governatore Toti scrivano una lettera formale al presidente del consiglio Matteo Renzi e convochino consigli in piazza con tutti i lavoratori dell’Ilva perché serve un segnale politico come stanno facendo le istituzioni tarantine”. Lo ha detto il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro entrando a palazzo Tursi insieme ai colleghi di Fim Cisl e Uilm per l’incontro convocato oggi dall’assessore comunale allo Sviluppo Economico Emanuele Piazza per ascoltare le preoccupazioni di sindacati e lavoratori dopo i segnali preoccupanti che stanno arrivando dallo stabilimento di Taranto e che potrebbero ripercuotersi su tutto il gruppo.
All’incontro che si è svolto nella buvette di palazzo Tursi era presente una delegazione di circa 50 lavoratori dello stabilimento di Cornigliano. I sindacati chiedono da tempo la convocazione del collegio di vigilanza che deve vegliare sul rispetto dell’accordo di programma firmato nel 2005, ma la data per la convocazione non è ancora arrivata.
“La vostra è una preoccupazione che condividiamo e accogliamo – ha detto l’assessore comunale allo sviluppo economico Emanuele Piazza – è necessario che le istituzioni locali facciano capire al Governo che i problemi degli oltre milleseicento lavoratori di Genova non possono essere risolti solo dopo aver risolto il problema di Taranto”. Piazza ha anche annunciato che si farà portavoce rispetto all’urgenza di convocare il collegio di vigilanza
L’assessore ha accolto parzialmente la richiesta dei sindacati di un consiglio comunale aperto ai lavoratori precisando che “la decisione se convocare un consiglio comunale aperto o una seduta di commissione dovrà essere presa dal consiglio stesso”.
Nel corso dell’incontro sindacati e lavoratori hanno riassunto i principali nodi da sciogliere per lo stabilimento genovese. “La newco che il Governo avrebbe dovuto già creare – ha detto il segretario della Uilm Antonio Apa – non può attendere il 2016 perché il mercato non aspetta”. A Roma il 29 ottobre i commissari dell’Ilva hanno convocato i segretari nazionali di Fiom, Fim e Uilm ma per i sindacati genovesi questo non è sufficiente: “Chiediamo che all’incontro sia presente anche il Governo – dice Alessandro Tanda, rsu Fim Cisl – perché è dal Governo che attendiamo risposte. I contratti di solidarietà restano una misura temporanea in attesa di un rilancio per il quale servono investimenti ”.
Proprio il rinnovo dei contratti di solidarietà, che scadono a dicembre, potrebbe rappresentare un ulteriore problema: “Da gennaio senza un intervento del Governo – spiega Armando Palombo rsu Fiom Cgil – i contratti di solidarietà scenderanno al 60% del reddito. Chiediamo di rinnovare forme di integrazione al reddito, tramite voucher o lavori di pubblica utilità perché solo così l’accordo di programma sarà rispettato”. In attesa che Tursi decida rispetto alla convocazione di un’assemblea monotematica sull’Ilva i sindacati hanno anticipato una presenza massiccia dei lavoratori al consiglio regionale straordinario chiesto da Pd e M5S proponendo in alternativa che venga fissata una seduta dove riunire insieme le due assemblee.