Genova. “Piante robot” potrebbero radicarsi su Marte per colonizzarlo, così come “polpi robot” potrebbero esplorare i fondali marini della Terra. Sono due progetti ai quali lavora il Centro di ricerca sulla micro-robotica dell’Iit di Genova Morego. Li ha illustrati la coordinatrice Barbara Mazzolai, aprendo la quinta edizione dei ‘Caffè Scientifici’
della Camera di Commercio genovese e dai Giovani di Ascom.
Forme della natura studiate per realizzare nuovi robot. In particolare anche le radici delle piante. Applicazioni che potranno trovare sviluppo concreto nell’esplorazione dei fondali, nel monitoraggio ambientale, per l’agricoltura, ma anche su altri pianeti. Le piante-robot potrebbero essere usate per l’esplorazione di superfici non terrestri, visto che esiste un accordo con l’Agenzia spaziale europea.
Una delle applicazioni su cui l’Iit sta lavorando, oltre all’esplorazione, è l’ancoraggio. La prima cosa che fanno le piante, attraverso le radici, è quello di ancorarsi al suolo per crescere. L’idea è di realizzare un robot che si possa ancorare nel substrato e poi esplorare attraverso i sensori di cui viene dotato.