Genova. La Polizia di Stato di Genova ha scoperto ieri in un’abitazione di Oregina un laboratorio clandestino allestito da due fratelli genovesi di 48 e 57 anni, specializzati nella falsificazione di monete, che sono stati tratti in arresto.
L’intervento delle volanti nasce dalla richiesta del titolare di un esercizio di ortofrutta del Mercato Orientale di Genova che aveva ricevuto in pagamento delle monete da 2 euro false da un cliente.
I poliziotti hanno identificato quest’ultimo, un 57enne genovese con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti e sono andati a scovarlo a casa: all’interno hanno sorpreso il fratello 48enne impegnato a un tornio nella lavorazione di dischi metallici per ricavarne monete da 2 euro.
La successiva perquisizione ha consentito di accertare come l’intera abitazione fosse stata attrezzata come un vero e proprio laboratorio per la falsificazione delle monete.
Oltre al tornio sono stati rinvenuti una pressa per l’assemblaggio delle monete, un trapano a colonna per la foratura dei colletti e la realizzazione delle rigature, le matrici con gli stemmi di diverse nazioni europee, un crogiuolo per la lavorazione dei metalli collegato in modo precario al sistema di alimentazione del gas metano, una lancia termica completa di bombole di acetilene e ossigeno per il taglio del metallo, alcune bombole di gas gpl, diversi contenitori con agenti chimici altamente infiammabili e tossici utilizzati nel ciclo di lavorazione delle monete, numerosi cilindri di metallo e residui della lavorazione.
Sono stati inoltre sequestrati numerosi titoli di viaggio Amt falsi, due banconote da 50 euro false, due carte di credito risultate smarrite dai legittimi proprietari, tre personal computer e numerosi telefoni cellulari.
Sul posto è intervenuto anche personale del reparto N.B.C. dei Vigili del Fuoco e del servizio Iren gas per la messa in sicurezza dello stabile e il trattamento dei materiali pericolosi rinvenuti.
I due fratelli arrestati sono stati portati nel carcere di Marassi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria