Genova. La procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio per dieci persone nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per la gestione dei rifiuti a Genova: per ottenerli, alcuni imprenditori offrivano escort e mazzette a funzionari di Amiu.
In particolare i sostituti procuratori Paola Calleri e Francesco Cardona Albini hanno contestato l’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e la turbativa d’asta a Corrado Grondona, ex responsabile Affari generali di Amiu; a Gino, Vincenzo e Luigi Mamone, imprenditori titolari della Eco.ge; a Stefano e Daniele Raschella’, imprenditori; e a Claudio Deiana, anche lui imprenditore. Chiesto il rinvio a giudizio anche per Carlo Sacco (direttore della discarica di Scarpino); Massimo Bizzi e Roberto Ademio (funzionari di Amiu): a loro tre non viene pero’ contestata l’associazione a delinquere.
Secondo l’accusa, gli imprenditori avevano ottenuto quattro milioni di appalti, senza alcuna gara, dopo aver offerto a Grondona serate a base di sesso. I carabinieri del Noe, pero’, avevano scoperto che il funzionario avrebbe intascato anche vere e proprie mazzette in contanti: quei soldi, sostengono gli inquirenti, sarebbero finiti in conti in Svizzera