Genova. Oggi a Roma si è svolta la riunione sindacale tra Ericsson, i rappresentanti locali e nazionali di Slc Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl Tlc e i rappresentanti del Ministero del Lavoro.
Al centro dell’incontro ancora la vertenza che coinvolge anche il sito produttivo degli Erzelli e che in 7 anni ha portato – nella sola sede genovese – i dipendenti da 1100 a 600.
“Il numero delle ‘eccedenze’, termine assai curioso usato dall’azienda per non parlare di esuberi, è diminuito dagli iniziali 150 agli attuali 46, dopo le uscite incentivate e la prima timida apertura di oggi al ricollocamento di alcuni lavoratori come da noi richiesto fin dall’inizio – spiega Daniele Gadaleta – È necessario che si faccia ancora uno sforzo per trovare gli spazi di ricollocazione e conversione professionale ed evitare un altro dramma sociale quale quello dei licenziamenti che in una multinazionale che occupa nel nostro paese quasi 4 mila dipendenti è facilmente evitabile. Questa decisione aziendale, se confermata, oltre a rappresentare un vero e proprio dramma per tante famiglie, sarebbe una sconfitta per il nostro Paese che non riesce a salvaguardare un know-how all’avanguardia nel settore delle telecomunicazioni”.
Da parte sua Ericsson smentisce e precisa con una nota che “i 46 esuberi non sono attribuibili alla sede di Genova”.