Generosità

Caritas: raccolta abiti per i profughi, un successo, oltre 15 tonnellate

Genova. Un flusso ininterrotto in ognuna delle 5 parrocchie coinvolte, dalla mattina alla sera di sabato 3 e domenica 4 ottobre. Oltre 15 tonnellate raccolte di abiti invernali usati, ma si tratta solo del primo dato disponibile, che è destinato a crescere. La Caritas diocesana ha diffuso i primi risultati della raccolta per i profughi.

Una decina di organizzazioni, tra associazioni ed enti cittadini che si occupano dell’accoglienza dei profughi, ma anche delle persone italiane senza dimora o in situazione di grave disagio, hanno ritirato il proprio fabbisogno di abiti.

La grande risposta dei genovesi, fa notare la Caritas, ha consentito di ampliare l’obiettivo di solidarietà anche alle persone e alle famiglie italiane che vivono nel bisogno. La rilevazione di quanto ritirato è in corso e verrà precisata nei prossimi giorni. Al netto di quanto già ritirato da queste organizzazioni, Emmaus Genova ha provveduto a ritirare dalle 5 parrocchie le 15 tonnellate di abiti già conteggiate.

La due giorni di raccolta nella Diocesi di Genova è stata promossa dallo Staccapanni su iniziativa di Caritas Diocesana, Fondazione Auxilium, Ufficio Diocesano Migrantes e Ceis – Centro Solidarietà Genova.

“Ringraziamo davvero le 5 parrocchie e tutti quelli che hanno voluto compiere questo gesto – commenta a nome degli enti organizzatori Gigi Borgiani, direttore della Fondazione Auxilium – che è tanto significativo non solo per il suo risultato materiale, evidentemente importante e superiore alle aspettative, ma anche perché esprime con forza la vocazione solidaristica di questa nostra città. Siamo contenti anche perché ancora una volta la solidarietà moltiplica i suoi effetti: avevamo lanciato questa raccolta per le esigenze dei profughi giunti qui in estate senza indumenti invernali e ora abbiamo disponibilità aggiuntive anche per quegli italiani che le nostre organizzazioni seguono quotidianamente. È la dimostrazione che, con il concorso di tutti, emergenza sbarchi e povertà di casa nostra non si escludono a vicenda: la carità e la solidarietà, per vocazione, includono.”

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