Liguria. “Ma il modello lombardo non era quello che – per dirla con Toti – la Liguria avrebbe dovuto prendere da esempio per rimettere in piedi la disastrata sanità ligure? Se queste sono le premesse del tanto sbandierato asse Liguria-Lombardia, c’è poco da stare sereni. Il copione pare sia sempre lo stesso: aggiustare appalti, favorire l’imprenditore amico, appaltare cariche e incarichi. E, soprattutto, privatizzare a spese dei cittadini. Come abbiamo avuto la conferma, un anno fa, con la truffa da 28 milioni di euro dell’ospedale San Raffaele ai danni del Servizio Sanitario Nazionale”. Così Alice Salvatore, portavoce del Movimento 5 Stelle in Regione Liguria, dopo l’arresto del vicepresidente lombardo Mario Mantovani.
“Ironia della sorte, lo scandalo scoppia proprio nelle ore in cui in Regione Lombardia si celebrava la “Giornata della Trasparenza”. Ma le uniche cose ad essere diventate trasparenti sono gli 11 milioni di euro per truccare una gara d’appalto e i metodi sconcertanti con cui veniva gestita la sanità pubblica. Toti – continua Salvatore – dal canto suo, ribadisce che ‘la Regione Lombardia sta governando bene’ e si rifugia dietro la foglia di fico del garantismo per giustificare il patto con Maroni con cui si spolpano i pazienti liguri, trapiantandoli in Lombardia. ‘L’asse prosegue‘ ribadisce l’assessore alla Sanità Sonia Viale, esponente di un partito, la Lega, coinvolto dallo stesso scandalo con l’avviso di garanzia all’assessore Massimo Garavaglia”.
“Oggi più che mai c’è bisogno di un segnale discontinuità da parte della giunta Toti, a cui chiediamo di dissociarsi da un modello sanitario, quello lombardo, che ha mostrato una volta di più il suo vero volto: nel migliore dei casi clientelare e affaristico; nel peggiore opaco e criminogeno”.