Genova. Gli anziani non autosufficienti hanno diritto all’assistenza socio-sanitaria gratuita, con continuità assistenziale tra ospedale e territorio o domiciliarità ed è il Servizio Sanitario Nazionale a deve farsene carico. È quanto affermato da due recentissime sentenze del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale che mettono la parola fine sul rimpallo di responsabilità tra enti cui, stabilendo una volta per tutte che le famiglie degli assistiti possono ottenere il totale rimborso delle spese sostenute per farmaci, visite, fisioterapia e ricovero in strutture convenzionate.
Di questo, e delle ripercussioni sulla vita pratica delle famiglie, se ne è parlato questo pomeriggio in un convegno dal titolo “Livelli essenziali di assistenza sanitaria e tutela delle persone non autosufficienti”, organizzato dall’Anaste, Associazione Nazionale Strutture Terza Età, insieme all’Ascom-Confcommercio Genova, all’associazione culturale Mater Matuta, alla Fondazione Promozione Sociale Onlus e all’associazione 50&Più, presso il Circolo Unificato dell’Esercito di via San Vincenzo.
“Ora le Asl dovrebbero fare il proprio dovere – dice Luca Pallavicini presidente Anaste Liguria – prendendosi in carico gli anziani e i Comuni devono verificare la disponibilità di risorse per la compartecipazione. Occorre verificare che gli anziani ricevano prestazioni adeguate all’interno delle residenze extra ospedaliere accreditate”. In assenza della garanzia da parte della sistema sanitario della gratuità delle prestazioni il consiglio è quello di “opporsi alle dimissioni – dice Pallavicini – se ne frattempo il sistema non provvede a cure appropriate di altro genere”.
“Quando ci sono delle sentenze – commenta l’assessore comunale ai servizi sociali Emanuela Fracassi – significa che manca ancora un chiarimento a livello normativo. Oggi noi abbiamo una normativa che prevede un servizio a carico delle asl con una compartecipazione da parte dei cittadini e, in caso di difficoltà economiche di questi ultimino, un intervento del Comune”. A Genova sono circa 400 gli anziani ricoverati in Rsa con il contributo del Comune, ma la sentenze non parlano di una gratuità della procedura? “Le sentenze dicono questo in quanto si tratta di malati cronici, ma secondo me la totale gratuità non è la scelta migliore in quanto rischia di essere applicata per un po’ e poi tolta per un collasso del sistema. Credo che serva un’alleanza tra istituzioni e cittadini in questo senso e ciascuno metta ciò che può, perché se un anziano vive in una rsa è giusto che la pensione e l’assegno di accompagnamento siano utilizzati per coprire parte delle spese del mantenimento”.
Al convegno hanno partecipato fra gli altri anche l’assessore regionale alla Salute Sonia Viale e l’ex ministro Renato Balduzzi, giurista e membro laico del Csm. “Il diritto alla salute è un diritto primario, anche se non assoluto – ha dichiarato l’ex Ministro – e pur in periodo di assolute ristrettezze di bilancio c’è un limite sotto il quale non si può andare. Credo che ce la faremo perché dentro il mondo sanitario e socio-sanitario c’è una maturità incredibile. Teniamocelo stretto questo sistema, perché un altro sarebbe peggio”.
“Sono qui per ascoltare e confrontarmi con voi. È un percorso di ascolto che porterà la Giunta a formulare una proposta di riforma per migliorare il servizio sanitario in Liguria”, ha dichiarato l’assessore Viale.