Ci tocca conoscere dall’agenzia di rating Moody’s sapere che sono arrivo nuovi rincari per la bolletta dell’acqua. Dovrebbero scattare con l’inizio del prossimo anno, con l’introduzione del nuovo periodo regolatorio del sistema idrico, che verrà aggiornato dall’Autorità per l’Energia.
Secondo gli analisti della società “la nuova regolamentazione rifletterà quella di altri settori regolati come le reti elettriche e del gas e quindi vedrà incrementi tariffari automatici (già nell’ordine del 4-5% nel biennio 2013-2015) e garantiti per coloro che investiranno nell’efficientamento dei costi e nel miglioramento del servizio”.
Moody’s sostiene che “la nuova regolamentazione favorirà il profilo di credito delle principali utility italiane attive in questo settore, per esempio Acea, Hera, Acquedotto Pugliese e Iren”. Questo significa – sempre secondo Moody’s – che con la certezza di una remunerazione migliore per gli investimenti “le aziende del settore potranno godere di un aumento dei ricavi e dei flussi di cassa”.
Tutto ciò e’ inaccettabile e in contrasto con la volonta’ degli italiani che nel giugno 2011 hanno votato perché le opere di efficentamento della rete siano a carico della fiscalità generale e non venga remunerato il capitale investito.
Dal 2004 al 2014 le tariffe dell’acqua sono aumentate mediamente del 95,8%. E’ un aumento triplo rispetto al rincaro medio dei prezzi dei paesi dell’Eurozona, che si aggira nello stesso periodo attorno al 35 per cento.
Pur depurata dal dato dell’inflazione l’aumento reale è stato del 74,7%, a un ritmo medio del 7,5% annuo.
E’ necessario alzare la testa e ribellarsi a questa ingiustizia.
Antonio Bruno
Capogruppo Federazione della Sinistra