Commercio

Ambulanti, in Liguria niente più Durc: arriva la Carta di Esercizio

Provvedimento approvato in giunta: ecco cosa cambia

mercato sestri ponente

Genova. Sparisce il Durc, arriva la Carta di Esercizio. Il disegno di legge è stato approvato oggi dalla giunta regionale e arriverà in consiglio: una volta approvato dovrebbe rendere più semplice la vita agli ambulanti. Il Documento unico di regolarità contributiva andrà così in soffitta, come richiesto più volte dai commercianti.

“La carta d’esercizio – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e al Commercio Edoardo Rixi – è uno strumento snello e semplice che darà la possibilità agli ambulanti liguri di mettersi in regola superando la rigidità dei vincoli imposti dal Durc in cui, è bene ricordarlo, confluisce nella situazione contributiva-previdenziale dell’impresa anche quella del titolare. Banalmente rischiavano di vedersi negare l’autorizzazione a operare quegli ambulanti che hanno magari una pendenza con Equitalia legata a una multa presa in auto”.

La nuova Carta di esercizio sarà il documento identificativo dell’operatore in cui saranno contenuti i dati dell’impresa e dei titoli abilitativi in possesso, l’Attestazione annuale che comprova l’assolvimento degli obblighi – relativamente all’impresa – amministrativi, previdenziali, fiscali e assistenziali limitatamente agli ultimi due anni di attività.

E allo studio della Regione ci sarebbe anche un fondo, che incentivi le regolarizzazioni con contributi fino a 10 mila euro. Anche attraverso le associazioni di categoria più rappresentative del settore sarà possibile la compilazione, in forma di autocertificazione, della Carta di esercizio che poi sarà trasmessa, con una modulistica omogenea su tutto il territorio ligure, al Comune di competenza per il rilascio dell’autorizzazione a svolgere il commercio sulle aree pubbliche.

Introdotte anche sanzioni per chi non si mette in regola con la nuova Carta: da 100 euro a 500 euro di sanzione per chi viene trovato sprovvisto di Carta e Attestazione con la possibilità di mettersi in regola entro 90 giorni. Se, passati tre mesi, ancora non si fosse provveduto a dotarsi della Carta e Attestazione, scattano sanzioni da 2.000 euro fino al sequestro cautelare di attrezzature e merci. Per chi invece si fosse dotato della Carta, ma fosse sprovvisto dell’Attestazione scatta il pagamento di sanzioni da 600 a 3.000 euro. In questo caso, il Comune procede a un invito a regolarizzare la posizione contributiva entro 30 giorni, trascorsi i quali, nel caso l’interessato non si sia messo in regola, l’autorizzazione viene sospesa per due mesi.

“Con questo disegno di legge – conclude Rixi – vogliamo dare una mano ai commercianti onesti che rischiavano di dover chiudere la propria attività per pendenze personali con Equitalia, ma non facciamo sconti a chi fa il furbo o chi vorrebbe fare dell’abusivismo commerciale il proprio business innescando il circolo vizioso della concorrenza sleale su chi paga le tasse e lavora stando alle regole”.

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