Lettera al direttore

Usb Ospedale Gaslini: “L’indifferenza dei troppi”

Nel 1917 Antonio Gramsci scrisse “Odio gli indifferenti”, un’accusa specifica che condividiamo a pieno contro il male di quel tempo, contro i veri responsabili del disastro che accadde poco dopo.

scendiamo nel microcosmo del nostro meraviglioso ospedale ormai in balìa di una classe dirigente incapace di mettersi al servizio della “Res publica”( a parte qualche rarissima eccezione che apparirà anacronistica alle nuove leve) ma bravissima nell’ esternalizzare servizi, appaltare, tagliare posti letto e devastare il personale utilizzando una classe sindacale che da decenni li accompagna convincendo i lavoratori “che è giusto così” o regalando loro qualche briciola. Cinicamente osseviamo però che loro compiono esattamente ciò per cui sono pagati e ci esimiamo dal dare a chi li vota giudizi in questo volantino.

MA “GLI ALTRI” DOVE SONO?

Dove sono i lavoratori quando si svolgono le assemblee Rsu in cui si decidono le linee da seguire?
Dove sono i cittadini e le loro associazioni quando si chiudono i reparti?
Dove sono i cattolici, difensori della famiglia, quando infermiere e ostetriche interinali in gravidanza vengono lasciate a casa
Dove sono caposale, infermiere ed Oss quando portano le condizioni dei lavoratori allo stremo per poi costringerti a firmare al taglio di posti letto, al pagamento dello straordinario per carenze di organico con i soldi dei lavoratori ed altre soluzioni sempre contrari a lavoratori e cittadini
Dov’erano i cittadini quando la giunta regionale concedeva l’extramoenia ai primari
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime .(A.Gramsci)

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