Regione

Unioni di Comuni, assessore Mai: “I finanziamenti a pioggia non sono la soluzione”

Stefano Mai

Liguria. “L’obbligatorietà di costituire Unioni di Comuni non si è rivelata, alla resa dei conti, la panacea a tutti i problemi dei piccoli centri. Così come sono state attuate fino a oggi, le Unioni, oltre a non aver portato alcun risparmio per le casse pubbliche, si sono in realtà tradotte in un depauperamento dei servizi sul territorio. Pertanto, dato l’attuale quadro normativo in cui ci troviamo a dover agire, penso che sia importante cambiare la prospettiva: non basta trasferire finanziamenti statali o regionali alle Unioni, ma è indispensabile accompagnare i Comuni nel miglioramento dei servizi”.

Così interviene l’assessore regionale allo Sviluppo dell’entroterra Stefano Mai in merito allo stato dell’arte delle Unioni di Comuni in Liguria.

“Negli ultimi due anni c’è stata un’accelerazione nel processo associativo passando da un’Unione del 2013 alle attuali 22 che coinvolgono 112 Comuni, che costituiscono la metà scarsa del totale – spiega l’assessore Mai – il percorso da avviare oggi è stare a fianco degli amministratori e insieme a loro comprendere quale sia la strada migliore per poter continuare a erogare i servizi ai cittadini, possibilmente migliorandoli. Non si può più pensare di erogare finanziamenti a pioggia o peggio prometterli e poi abbandonare i Comuni al proprio destino. Dopo anni che si parla di Unioni o convenzioni, la media delle funzioni associate è di circa due o tre, in primis protezione civile, Aib, polizia municipale e servizi sociali, ma a fronte di dieci o undici funzioni reali. Un bilancio davvero risicato se pensiamo a alle risorse messe in campo: 1,1 milioni di euro solo nel 2014 da parte della Regione parte dei quali probabilmente verranno richiesti indietro perché i Comuni interessati non sono riusciti a utilizzarli per le finalità di partenza. L’intenzione è di continuare a fornire sostegno anche economico ai Comuni stanziando, se possibile, anche più di quanto stanziato in precedenza, nelle more della possibilità nel bilancio regionale”.

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