Genova. Andrà in commissione consiliare domani mattina la delibera di acquisizione da parte del Comune di Genova degli ex magazzini del Sale di Sampierdarena. Un percorso che prevede la stipula di un piano di valorizzazione, tra Tursi, il Demanio (attuale proprietario dell’immobile) e il ministero del Beni Culturali.
Attualmente i magazzini del sale ospitano una bocciofila e sopratutto il centro sociale occupato autogestito Emiliano Zapata, che da 21 anni svolge attività culturali, ricreative e con il quartiere e la cui occupazione, nonostante le proteste messe inscena a più riprese da partiti e movimenti di centro destra, non è mai stato messa in discussione.
La passata giunta Vincenzi, con l’allora assessore alle politiche abitative Bruno Pastorino, aveva avviato con i centri sociali genovesi dell’epoca (Zapata, Buridda, Tdn e Pinelli) un percorso di ‘regolarizzazione’ che aveva da un lato l’obiettivo di dare una forma giuridica agli spazi sociali per evitare che un cambio di passo della politica potesse portare a sgomberi, dall’altro a ricollocare i centri sociali che insistevano su spazi per diverse ragioni non più utilizzabili.
Il culmine del percorso era stato un protocollo d’intesa firmato dal Comune e da Don Gallo, rappresentate della neonata associazione dei centri sociali. Poi però è cambiata la Giunta, Don Gallo ha lasciato un vuoto immenso e il Buridda è stato sgomberato con la forza. Così dell’associazione che avrebbe dovuto garantire gli spazi sociali non resta nulla.
E in questo vuoto si inserisce il futuro del più ‘antico’ dei centri sociali genovesi. “Dobbiamo riavviare un percorso” si limita a dire l’assessore alla Legalità e ai Diritti Elena Fiorini. I tempi sono sono lunghissimi: “Con la commissione di domani, un possibile sopralluogo, poi il passaggio in consiglio e le altre pratiche – spiega l’assessore allo Sviluppo Economico Emanuele Piazza – il Comune dovrebbe acquisire formalmente l’immobile entro la fine dell’anno”. Poi partiranno i lavori, dalla messa in sicurezza alla ristrutturazione, che dovrebbero durare una decina d’anni. “Nell’ala più a levante sono stati previsti spazi per il Municipio e la bocciofila resterà dov’è”. E lo Zapata? “Le attività previste sono compatibili con quelle dello Zapata – dice Piazza – per quanto riguarda l’affidamento dovrà avvenire secondo le norme di legge”.