E’ iniziato stamattina a Genova il processo che vede Francesco Belsito imputato insieme a Umberto Bossi e tre ex revisori accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato per la maxi truffa di 40 milioni di euro sui rimborsi elettorali del Carroccio.
“Speriamo di fare chiarezza. La gestione è stata sulla linea dei tesorieri precedenti e quindi ho fatto quello che era meglio fare. Penso di avere gestito al meglio le risorse finanziare. Nessuno mi ha mai parlato dei prospetti degli investimenti”, ha detto l’ex tesoriere della Lega Nord prima dell’inizio del processo, che è stato subito rinviato al due novembre.
Il giudice deciderà sull’ammissione delle parti civili alla prossima udienza. Nel frattempo, Camera e Senato hanno deliberato di costituirsi parti civili, mentre il Carroccio non ha chiesto di essere parte civile.
“Ne prendo atto – ha detto Belsito – non posso rispondere sulle scelte di Salvini. Non ho più avuto rapporti con nessuno della Lega da quando mi sono dimesso. Chiameremo a testimoniare Calderoli e Castelli perché sono stati coinvolti nella gestione. Erano miei colleghi che partecipavano all’operatività, ovviamente con responsabilità diverse dalle mie, ma facevamo parte dello stesso gruppo”.