La mozione

Riordino della portualità, la Regione Liguria chiede maggiore coinvolgimento al governo

Bagarre in consiglio Regionale
Foto d'archivio

Genova. Il consiglio regionale ha approvato con 21 voti a favore (maggioranza e Movimento5Stelle), 7 contrari (Pd) e 1 astenuto (Rete a sinistra)  la mozione presentata dal Movimento 5stelle in cui si chiede che il governo che nella stesura dei decreti legislativi di riordino della portualità e della logistica, faccia proprie le osservazioni delle competenti commissioni parlamentari e i rilievi formulati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

“Con la mozione approvata oggi la Liguria rivendica la propria autonomia in tema di scelte sulla governance portuale che verrebbe a nostro avviso compromessa dalla riforma Delrio attualmente al vaglio del governo”. Così è intervenuto l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e ai Porti Edoardo Rixi in consiglio regionale durante la discussione della mozione sul Piano della logistica e della portualità. “Il consiglio ha approvato una mozione di buon senso – ha detto Rixi – peccato che il Pd non abbia fatto lo stesso dimostrando di essere supino alle decisioni del proprio ministro anziché di avere a cuore gli interessi del proprio territorio”.

L’assessore Rixi, nel proprio intervento in aula, ha ricordato che “le realtà di maggior peso internazionale sono caratterizzate da una forte autonomia a livello di governence. I porti di Rotterdam, Anversa, Los Angeles, Shanghai hanno un manager nominato a livello locale. Analogamente in Italia il presidente dovrebbe essere espressione anche delle comunità locali, compresi stakeholders pubblici e privati, dato che con esse si dovrebbe confrontare durante il proprio mandato”.

Infine l’assessore Rixi ha ribadito: “La Liguria con i suoi tre porti deve essere ascoltata in questa fase di trasformazione senza dover rinunciare alle proprie peculiarità territoriali. Con l’approvazione di questa mozione la Liguria alza la voce e chiede di essere ascoltata. I traffici portuali della nostra regione possono diventare un traino importante per tutta l’economia del territorio”.

Approvato anche un emendamento presentato dal capogruppo della Lega Nord Alessio Piana: «I tre porti liguri – spiega Piana – producono ogni anno quasi quattro miliardi di euro di gettito fiscale. La vicinanza di Genova, La Spezia e Savona alle aree a maggiore densità industriale del Paese e conseguentemente alle aree a maggior densità dei consumi fanno, dei rispettivi porti, una primaria porta d’ingresso per molteplici categorie di beni, la cui importazione si traduce in entrate fiscali».

Il consigliere Piana ha chiesto al presidente e alla giunta di dare concretezza al concetto di autonomia fiscale dei porti. «L’intero gettito fiscale – aggiunge il capogruppo leghista – deve rimanere interamente a disposizione della Liguria al fine di rilanciare il nostro territorio dopo anni di immobilismo e sfruttamento».

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