Regione, Vaccarezza: “Risoluzione per legge su accesso a professioni edilizie”

Angelo Vaccarezza Regione

Regione. La giunta regionale della Liguria dovrà lavorare per attivarsi tempestivamente nei confronti del Governo e del Parlamento, anche attraverso la Conferenza Stato Regioni, affinché sia rapidamente approvata una normativa nazionale che disciplini l’accesso all’attività imprenditoriale per il settore dell’edilizia. E’ l’effetto di un ordine del giorno promosso da Angelo Vaccarezza, capogruppo di Forza Italia, richiesto dal gruppo di FI e dalla Confartigianato e approvato all’unanimità, oggi, in Consiglio regionale.

Lo scorso 29 marzo 2011, era stato approvato dalla Camera dei Deputati un disegno di legge sulla regolamentazione dell’attività di costruttore edile e delle attività professionali di completamento e di finitura edilizia che, dopo essere stato trasmesso e acquisito dal Senato in data 31 marzo 2011, non è stato mai stato preso in esame da parte del Senato stesso. Due anni più tardi, il 15 marzo 2013 è stata presentata alla Camera dei Deputati, con numero atto 69, una nuova proposta di legge contenente “norme per la disciplina dell’accesso all’attività imprenditoriale nel settore dell’edilizia”, che è stata assegnata alla VIII Commissione “Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici”. L’atto, dopo l’iter in Commissione, è passato in Senato. Questo testo del disegno di legge, prima assegnato nel febbraio 2014 alla XIII Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) , è stato poi nuovamente assegnato alle commissioni riunite VIII (Lavori pubblici, comunicazioni) e X (Industria, commercio, turismo) nel maggio 2015.

“Ad oggi però non sono ancora iniziati, da parte della Commissioni stesse, né l’esame dei provvedimenti né le auspicabili consultazioni sul testo con le associazioni nazionali imprenditoriali – ha aggiunto Vaccarezza – Dunque, non c’è al momento in Italia alcuna normativa di regolamentazione dell’attività di costruttore edile. Fatto molto più grave è che l’edilizia risulta essere uno dei pochi settori dell’artigianato a non avere dei requisiti minimi obbligatori che garantiscano la qualità dell’offerta ai privati e alle Pubbliche Amministrazioni. La peculiarità del settore, gli oneri a carico dell’imprenditore, la pericolosità degli ambienti di lavoro, l’importanza della sicurezza e della qualità delle opere eseguite, sono tutti elementi che richiedono una definizione più precisa dei requisiti necessari per accedere alla professione di imprenditore edile”.

“Questa vacatio legis porta ad amplificare i casi di abusivismo e di lavoro nero che sfuggono ai sistemi di verifica, a danno delle imprese regolari, compromettendo al tempo stesso qualunque iniziativa o politica finalizzata a promuovere e tutelare la sicurezza nei cantieri. Da questa assenza normativa derivano sempre più fenomeni degenerativi del settore che si traducono anche in evasione normativa e contributiva nonché in rischi considerevoli per la sicurezza non solo dei lavoratori, ma anche degli utenti finali, spesso privi di garanzia sui lavori effettuati”.
“Introducendo invece una obbligatorietà di dimostrare il possesso di requisiti di idoneità professionale e finanziaria nonché adeguate attrezzature tecniche e coerente capacità organizzativa, si interverrebbe positivamente sulla crescita delle imprese responsabili e sostenibili contrastando nei fatti le realtà abusive e fuori legge”.

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