L'affondo

Mozione porti, il Pd regionale attacca l’alleanza maggioranza-M5S

vado ligure porto
Foto d'archivio

“Riteniamo molto grave che i consiglieri del Movimento 5 Stelle si siano dimostrati impermeabili alla nostra proposta di rimandare in Commissione la loro mozione sul Piano Nazionale della Logistica e della Portualità, una sede nella quale sarebbe stato possibile apportare modifiche migliorative e oltretutto coinvolgere tutte le forze politiche nella discussione. E ci stupisce altresì questa strana alleanza tra i proponenti del M5S e il centro-destra che sostiene e vota convinto la mozione. Un’alleanza che si fa sorgere alcuni interrogativi”.

Lo dichiara il gruppo consiliare del Pd in Regione Liguria, che in una nota spiega il proprio no alla mozione: “Perché non hanno voluto inserire la definizione di “interporti core” tra i criteri in base ai quali procedere al ridisegno delle nuove Autorità Portuali di sistema? Sarebbe stato un modo per tenere aperta la discussione sull’autonomia dell’Autorità Portuale di Savona-Vado. Prendiamo atto che chi non ha voluto inserire questa modifica – cioè il Movimento 5 Stelle, la Lega e Forza Italia – di fatto chiude la discussione sull’autonomia del porto di Savona, nonostante i proclami fatti in campagna elettorale”.

Altra questione sollevata dal gruppo Pd riguarda il mancato inserimento di un riferimento esplicito alla nuova piattaforma prevista nel bacino portuale di Vado né la sollecitazione al governo a dare attuazione al Piano delle Opere e degli Investimenti Portuali previsto dallo Sblocca Italia, nel quale è inserita la realizzazione di interventi imprescindibili per lo sviluppo di tutti e tre i porti liguri.

“Su questo punto, ciò che oltremodo sorprende è il silenzio più totale e l’assoluta assenza di iniziativa politica da parte dell’Assessore Rixi e della giunta Toti nel richiedere la pronta attivazione di risorse fondamentali per lo sviluppo del sistema portuali ligure. Un silenzio che ci induce quasi a concludere che la posizione della Lega sulla piattaforma Maersk sia mutata”.

Quella tra il M5S e il centro-destra, rileva il Pd, è “una strana alleanza tra forze politiche che sullo sviluppo portuale dovrebbero avere posizioni diametralmente opposte. Prendiamo atto che evidentemente il mantenimento dello status quo piace sia ai conservatori di destra sia a coloro che a parole vorrebbe cambiare tutto ma che poi nei fatti agiscono perché nulla cambi”.

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