Liguria. Non che quelle nazionali siano all’acqua di rosa, ma certo le responsabili maggiori degli aumenti del carico fiscale negli ultimi anni sono le tasse locali. Stretti tra tagli e servizi da erogare comunque gli enti locali le hanno aumentate a dismisura: tra il 2011 e il 2014 di circa 21 miliardi di euro. L’impatto per cittadini ed imprese, specie quelle piccole e piccolissime, si fa naturalmente sentire e la Liguria non brilla certo in classifica.
L’impatto di Irap, addizionale comunale e regionale Irpef, Imu e Tasi sulle piccole realtà produttive della nostra regione è di 9.932. Un prelievo fiscale, secondo i dati del ministero dell’Economia e delle Finanze e ITWorking diffusi dall’Ufficio studi di Confartigianato, ulteriormente aggravato dagli effetti dell’indeducibilità dell’Imu, che generano una vera e propria “tassa sulla tassa” e che comporta ben l’8,9% di prelievo aggiuntivo. Nel 2014 il prelievo complessivo ha quindi toccato i 10.871 euro per microimpresa, pari a ben 2.174 euro per addetto.
Non siamo i peggiori, ma neanche i più virtuosi: così in Campania si paga 12.547 euro, pari a 2.509 euro per addetto, ma il risparmio fiscale di un’impresa valdostana
rispetto a una ligure è addirittura di 2.655 euro. In Liguria la tassazione più vorace è quella genovese: la media del prelievo complessivo è di 2.186 euro per addetto.
Seguono imperiese, 2.172 euro di tasse pagate per addetto, e savonese, con 2.159 euro. Chiude La Spezia: qui il prelievo complessivo per addetto tocca i 2.147 euro.
“Quello del fisco è un peso che schiaccia soprattutto le imprese di piccolissime dimensioni – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – e la crescita della pressione fiscale degli ultimi anni è stata trainata proprio dall’inasprirsi della tassazione immobiliare che ha interessato prevalentemente le realtà più piccole: è inaccettabile che, in questa giungla di aliquote, gli immobili produttivi (capannoni, laboratori, macchinari, attrezzature) siano tassati come beni
di lusso. Occorre invertire la rotta al più presto e approvare una riforma per ridurre la pressione fiscale che grava sulle microimprese, quelle che meno beneficiano del taglio Irap”.