Inferno dietro le sbarre

Marassi, in poche ore sventato suicidio e incendio in cella

carcere marassi
Foto d'archivio

Genova. Questa mattina intorno alle 11 un detenuto rumeno di 22 anni ha tentato di impiccarsi all’interno del carcere di Marassi. Solo il tempestivo intervento dell’agente in servizio ha impedito che la, già lunga, lista dei morti in cella per suicidio si allungasse. Il giovane è al pronto soccorso, in prognosi riservata, perché la stretta del cappio ha provocato lo spostamento della trachea.

Poco dopo un altro detenuto ha dato fuoco alla propria cella. Gli agenti hanno salvato il detenuto dalle fiamme e dai fumi. Non si registrano feriti né intossicati e non è stato nemmeno necessario evacuare gli ambienti.

Ne ha dato notizia Eugenio Sarno, segretario Generale della Uilpa Penitenziari, che rilancia l’allarme sulle violenze in carcere: “Quello di oggi è il quinto detenuto salvato letteralmente dalla morte dagli agenti di Marassi, in questo 2015. Solo grazie al loro coraggio e alla loro professionalità tra i 34 suicidi in cella a livello nazionale di quest’anno, la casella di Marassi riporta zero. Ma è anche da sottolineare come quello di oggi sia il tredicesimo agente penitenziario ferito da detenuti. Considerato anche i vari episodi di autolesionismo e danneggiamenti possiamo affermate senza tema di smentita che Marassi rappresenta uno dei gironi dell’infernale sistema penitenziario italiano. Ad alimentare questa spirale di violenza concorre certamente anche il dato di affollamento della struttura genovese. Stamattina a Marassi erano presenti 700 detenuti a fronte dei 435 posti previsti“.

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