No incompiute

Infrastrutture, Rixi: “Fondi limitati, priorità alle opere realizzabili”

"Non dobbiamo lasciare opere incompiute, ma utilizzare i pochi soldi che il governo potrebbe mettere a disposizione"

Regione. Le infrastrutture come mezzi per incentivare l’economia locale e anche e soprattutto per contrastare la crisi. Stanziamenti permettendo. Lo pensa l’assessore regionale allo sviluppo economico Edoardo Rixi, che osserva: “Credo sia necessario avviare politiche infrastrutturali che possano introdurre liquidità nel nostro sistema economico e dare dei servizi. Quindi bisogna privilegiare quelle infrastrutture che sono cantierizzabili da subito e che siano realizzabili in tempi brevi“.

“Il territorio e le aziende si aspettano delle risposte da parte della Regione, si aspettano un cambiamento di passo. Soprattutto introdurre liquidità realizzando delle opere genera un volano dal punto di vista del lavoro e delle ricadute sul territorio che è necessario. Oggi dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti per far sì che in Liguria si possa uscire da questa spirale negativa di disoccupazione che rischia di inchiodare il nostro sistema economico per i prossimi anni”.

L’obiettivo è migliorare una situazione generale che attualmente pare non essere adeguata: “Negli ultimi vent’anni (ma soprattutto negli ultimi dieci) opere infrastrutturali importanti non ne sono praticamente state realizzate – aggiunge Rixi – Noi siamo una regione che dovrebbe puntare tutto sulla logistica e sui porti e che è sotto-infrastrutturata. Questo è evidente. Siamo in un momento di disagio economico e di difficoltà perciò al di là del fatto che tutte le opere sono necessarie, dobbiamo cominciare a selezionare quelle opere che da subito siamo in grado di portare a termine”.

In quest’ottica, occorre anche ottimizzare al massimo i fondi che potrebbero arrivare da Roma: “Non dobbiamo lasciare opere incompiute, dobbiamo utilizzare i pochi soldi che il governo potrebbe mettere a disposizione per la Liguria facendoli fruttare immediatamente con delle opere che consentano di migliorare la viabilità, di migliorare il trasporto ferroviario, di dare più servizi a chi si insedia sul nostro territorio e a chi viene sul nostro territorio per fini turistici”.

La Liguria non è completamente priva di infrastrutture, ma queste andrebbero utilizzate meglio: “Da questo punto di vita continuo a ribadire che è necessario anche lo sfruttamento al meglio delle opere già esistenti. E’ necessario il treno che porta in tre ore a Roma ed è necessario il treno che porta a Milano in un’ora e un quarto. Dare un collegamento all’area del genovese e a tutta la Liguria con la capitale e col centro economico del paese vuol dire diventare più appetibili per l’insediamento di nuove aziende“.

Da Finale a San Bartolomeo al Mare, però, c’è un binario unico: “Questo è uno dei grandi problemi del paese. La responsabilità in questo caso non è solo della giunta regionale ma anche dei governi passati. Si sta parlando di una linea di valico, una linea di frontiera che sostanzialmente collega la costa ligure alla Costa Azzurra. E’ chiaro che siamo stati sempre penalizzati dai governi che si sono succeduti. Noi dobbiamo mostrare di essere concreti e riuscire, in questi cinque anni, a realizzare o mettere in cantiere quelle opere che non sono state fatte in passato. Non è possibile continuare ad avere una linea ferroviaria a binario unico e soprattutto una linea ferroviaria che non possa servire ai flussi turistici. Perché oggi la qualità del materiale rotabile sulle nostre ferrovie è assolutamente all’altezza di drenare quei flussi che ogni anno vengono nella nostra regione”.

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