Genova. Gli attivisti del movimento di lotta per la casa hanno impedito questa mattina due sfratti di altrettante famiglie nel centro cittadino, in particolare in via del Campo in centro storico e in via Bari nel quartiere di Oregina.
In entrambe le situazioni erano presenti una ventina di attivisti e un piccolo contingente di carabinieri oltre alla Digos e alla scientifica. Alla fine, in entrambi i casi, l’ufficiale giudiziario ha deciso per il rinvio dell’esecuzione dello sfratto per “ragioni di evidente pericolosità sociale” vista la presenza dei picchetti antisfratti.
“Noi continuiamo a ritenere ‘socialmente pericolosi’ – replicano gli attivisti in un comunicato – l’arroganza di alcuni proprietari come quello di via Bari che possiede 83 appartamenti e centinaia di ettari di terreno o del suo avvocato spintosi fino a minacciare di far togliere l’affidamento familiare dei figli alla famiglia sotto sfratto. Pericolosa e inaccettabile è la morsa in cui tutti noi siamo sempre più costretti, proprio mentre le istituzioni lasciano le case vuote, svendono il patrimonio immobiliare pubblico e contemporaneamente prestano i loro servizi ai pochi speculatori”
“Contemporaneamente – prosegue il comunicato degli attivisti – il governo Renzi si disinteressa completamente dei morosi e di chi è già senza casa, colpisce direttamente chi “osa” occupare con sgomberi e distacchi delle utenze e dirotta fiumi di denaro pubblico nelle tasche dei palazzina. Finché questo attacco di classe continuerà a colpire le nostre vite saranno gli stessi responsabili a generare “pericolosità sociale”. E noi saremo dalla parte di chi subisce”.