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Il merletto si candida a diventare Patrimonio dell’Umanità: Rapallo firma il protocollo d’intesa

Merletto, pizzo al tombolo

Rapallo. Far sì che l’arte del ricamo e del merletto diventi patrimonio dell’Umanità. Un obiettivo tanto ambizioso, quanto importante per preservare quella che è una delle tradizioni più antiche e preziose d’Italia e di Rapallo in particolare, dato che della lavorazione di preziosi ricami in seta, oro e argento nel borgo ruentino si hanno tracce già dal XIII secolo. Per questo motivo, il Comune di Rapallo ha deciso di aderire al progetto di Candidatura del Merletto Italiano a Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. Lo farà domani, ‪sabato 19 settembre, nell’ambito della IV edizione di Bolsena Biennale, manifestazione che punta a valorizzare e far conoscere eccellenze legate al nostro patrimonio storico e artistico qual è la lavorazione del merletto.

A firmare il Protocollo d’Intesa in rappresentanza del sindaco Carlo Bagnasco e del Comune di Rapallo sarà il consigliere comunale Anna Baudino, accompagnata da Maria Teresa “Titti” Tessera, membro del consiglio di amministrazione dell’Accademia Culturale di Rapallo ed esperta in storia del merletto.

“Rapallo è una delle poche realtà che non ha mai visto un’interruzione di questa rinomata attività nel corso dei secoli – osserva Titti Tessera – Ancora oggi, nel contesto dell’Accademia Culturale, è attiva la scuola di pizzo al tombolo attivata dal Comune nel 1969, ma non mancano associazioni private che portano avanti questa antichissima tradizione”.

Una tradizione che affonda le radici in epoca medievale, quando i fuselli mossi dalle sapienti mani delle merlettaie correvano veloci sul tombolo creando capolavori che andavano poi a fare bella mostra di sé nelle abitazioni nobiliari (di Genova e di tutta Europa), nelle chiese, ma anche ad abbellire gli abiti delle dame: non è da escludere che i merletti rapallesi siano stati immortalati con gli sfarzosi costumi dei personaggi ritratti dai pennelli di Rubens, Van Dyck e altri artisti dell’epoca. Un merletto particolare, quello realizzato dalle merlettaie rapalline, reso celebre e unico dal “Punto Rapallo”, caratterizzato da rilievi tondeggianti con il seme o la fogliolina in rilievo quale motivo ricorrente. Manufatti di pregio la cui vendita, all’epoca, contribuiva al sostentamento di molte famiglie: verso il 1850, nel mandamento di Rapallo si contavano almeno ottomila lavoratrici di merletti, mentre 3098 sono quelle attestate dal Censimento del 1871.

“Il Comune di Rapallo si è impegnato nella sottoscrizione del Protocollo d’Intesa per preservare una importante tradizione radicata nel territorio – sottolinea il consigliere Anna Baudino – Ne è prova la presenza nel contesto di Villa Tigullio di un Museo del Merletto unico in Liguria e tra i pochi in Italia, dove sono esposti manufatti estremamente preziosi e molto antichi, oltre ad un grande pannello a mosaico di pizzi realizzato dal grande Emanuele Luzzati, pezzo unico e di grande pregio. L’impegno è fare in modo che la conoscenza di quest’arte tipica del nostro territorio venga preservata e diffusa, di modo che il nostro patrimonio culturale possa costituire un richiamo turistico, come merita”.

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