Genova. Un taglio notevole ai fondi da parte del ministero dei Beni culturali: 108 mila euro in meno, il 30% rispetto all’anno precedente. Anche la Gog, la Giovine orchestra genovese, deve fare i conti conil nuovo metodo di assegnazione dei fondi. A rischio una stagione già programmata.
Secondo il decreto, voluto dall’ex direttore generale dello Spettacolo dal vivo, Salvatore Nastasi, e appaltato alla società privata Struttura Consulting, la qualità incide per il 30% della valutazione complessiva, mentre il restante 70 viene affidato a parametri quantitativi.
Qualità che nel cartellone della Gog non è mai mancata, visto che a Genova sono passati, grazie all’associazione, i migliori pianisti e le migliori formazioni cameristiche internazionali. Una qualità supportata anche dal pubblico, visto che gli abbonati, caso più unico che raro a Genova, sono circa mille.
Il consiglio direttivo della Giovine orchestra genovese intanto fa sapere che “intraprenderà tutte le azioni possibili per difendere i propri diritti e mantenere l’elevato standard del proprio cartellone di concerti. Un procedimento ritenuto illegittimo e che l’associazione concertistica impugnerà”.
Il consiglio direttivo si rivolge ai parlamentari liguri, alle forze politiche e amministrative e a tutti coloro che hanno sempre apprezzato e appoggiato l’attività della Gog “perché affrontino con il governo e gli organi competenti il tema di una urgente revisione dei meccanismi di assegnazione, eliminando regole assurde e aree di discrezionalità come i fondi destinati ai cluster, verificando i criteri di captazione e di elaborazione dei dati, al fine di realizzare un’effettiva parità fra tutti i soggetti che ne hanno diritto”.