“Le dimissioni degli assessori Cavo e Giampedrone dal Consiglio per lasciare spazio ai primi due non eletti Lauro e Senarega sono uno schiaffo alla buona politica e quello che più colpisce è che tutto avviene nel silenzio più totale del M5S, che della denuncia di quelle cattive pratiche aveva in passato fatto un cavallo di battaglia, e senza che gli organi di stampa gridino allo scandalo”. A scriverlo è il gruppo del Partito Democratico in Regione, dopo l’avvicendamento in consiglio annunciato ieri.
“La Giunta di centro-destra ha ripescato due candidati che non avevano avuto voti sufficienti ad entrare in Consiglio Regionale al solo scopo di distribuire due poltrone a gruppi di riferimento della maggioranza. Il tutto a spese dei contribuenti: quest’operazione infatti costerà circa 270.000 euro alle casse dell’ente. Suonano come scuse puerili sia il prospettato vantaggio in termini di posti di lavoro sia la motivazione delle dimissioni per le troppe deleghe di cui i due assessori si devono occupare. Siamo vicini agli assessori Cavo e Giampedrone e li ringraziamo per l’enorme carico di lavoro che in questi mesi hanno sopportato ricoprendo il duplice ruolo di assessori e Consiglieri e ammiriamo le doti da supereroi di cui gli assessori-consiglieri rimasti in carica Viale, Scajola, Berrino e Rixi sicuramente saranno dotati”.
“L’operazione – si legge ancora – non comporta alcun nuovo posto di lavoro, dato che il budget annuale per il personale dipendente dei gruppi consiliari è fisso e calcolato in base ai 31 Consiglieri eletti, si chiamino essi Cavo, Giampedrone, Lauro o Senarega, siano di Forza Italia, Lega o che altro: se verranno assunte nuove persone, altre dovranno essere lasciate a casa o pagate meno; più probabilmente, alcuni dipendenti verranno spostati da un gruppo all’altro. Certo è invece che mentre il Gruppo PD sta predisponendo una proposta di legge per ridurre gli stipendi dei Consiglieri Regionali in carica secondo il principio del #cominciamodanoi, proposta che comporterebbe un risparmio netto di 408.000 euro l’anno, pari a 2 milioni e 400.000 euro nel quinquennio, il centrodestra moltiplica le poltrone con un maggior costo di 270.000 euro all’anno, pari a 1 milione e 350.000 euro nel quinquennio. E tutto questo senza che i numeri degli equilibri tra maggioranza e opposizione cambino: rimangono 16 a 15, quindi il vero motivo dell’operazione dimissioni è la moltiplicazione delle poltrone”.