Genova. “La Casa Circondariale di Marassi continua a macchiarsi di eventi critici di una certa entità. Sabato mattina, infatti, un detenuto tunisino con seri problemi psichiatrici ha tentato di togliersi la vita impiccandosi”. A darne notizia è Fabio Pagani, Segretario regionale della UIL PA Penitenziari.
“Se oggi non stiamo commentando una tragica notizia di suicidio, è solo grazie al tempestivo intervento del personale di Polizia Penitenziaria che, con grande professionalità, ha evitato il peggio, liberando il detenuto da una corda al collo all’ultimo istante – aggiunge Pagani – quello stesso personale che è costretto ad aspettare mesi e mesi per vedersi retribuito straordinari e missioni, che è privato delle proprie divise, per forniture inadeguate, che viaggia con mezzi obsoleti e che spesso è obbligato a coprire più posti di servizio e che nonostante tutto, espleta il proprio
mandato istituzionale a testa alta e senza alcuna limitazione o condizionamento”.
“Quello che per Marassi posso affermare con convinzione, è che la carenza di organico di Polizia Penitenziaria, la carenza di educatori, di psicologi e psichiatri (solo uno) e la mancanza di spazi che limita le iniziative trattamentali, rendono ancora più dura la detenzione – conclude il sindacalista – è normale poi che tutte le insofferenze debbano essere sopperite dal personale di Polizia Penitenziaria, che, in prima linea, deve rispondere per tutti i deficit provocati dall’amministrazione ”.