Genova. E’ stata presentata questa mattina ai 67 sindaci del Tigullio la relazione tecnica, svolta dalla società Industria Ambiente sui progetti elaborati da Mediterranea delle Acque per il nuovo depuratore del Tigullio orientale. Tra le varie opzioni prese in considerazione (un unico impianto comprensoriale a Chiavari, due impianti a Chiavari – dove è già funzionante, e a Lavagna, alla foce dell’Entella o lo spezzettamento tra quattro depuratori ) quello di un un unico grande depuratore a Chiavari è la scelta considerata dai tecnici come quella economicamente più vantaggiosa
“Quella di Chiavari è un’area pubblica, già disponibile, facilmente raggiungibile dai mezzi pesanti – dice Enrico Pignone, consigliere metropolitano con delega all’Ato – per questori chiamiamo tutti al senso di responsabilità per una decisione che deve essere ispirata dai criteri dell’economicità e dell’opportunità”.
I tempi stringono per questo dopo la relazione tecnica di oggi il 17 i Comuni dell’Ato andranno al voto per la decisione finale: “La Regione ci ha inviato una lettera – spiega Pignone – dicendoci chiaramente che se non verrà presa una decisione entro il 30 settembre l’Ato sarà commissariato. Nello stesso giorno, senza una decisione entreremo in infrazione europea per la mancanza di un impianto a Sestri Levante e a Lavagna con la conseguenza di un incremento delle tariffe per tutti i Comuni dell’Ato”.
Contrario al ‘mega depuratore’ il sindaco di Chiavari Roberto Levaggi: “Noi abbiamo già un depuratore, datato ma funzionante e omologato fino al 2025. Siamo assolutamente contrari ad un’eventuale ipotesi sulla nostra area di colmata, che rappresenta lo sviluppo economico e turistico per tutto il comprensorio visto che abbiamo un progetto che prevede centri direzionali e impianti sportivi. Sarebbe anche sbagliato fare una condotta di 10 chilometri per portare i reflui dalla Val Petronio e dal bacino dell’Entella”.
Chiavari, insieme a Lavagna, sarebbe favorevole all’opzione dei due depuratori, uno per la Val Petronio e uno per il bacino dell’Entella: “Chiavari e Lavagna potranno trovare un accordo, ma Chiavari non può ospitare un nuovo mega depuratore perché ce l’ha già e non incorre in nessuna sanzione europea. Quindi dal punto di vista politico questo è inaccettabile”.
In base alle conclusioni dei tecnici di Industria Ambiente, fra le diverse opzioni previste (un unico grande impianto, due impianti tra cui uno grande a Lavagna e l’esistente a Chiavari i quattro piccoli impianti) il mega depuratore è quello economicamente più vantaggioso. Quello sulla colmata a Chiavari costerebbe circa 59 milioni di euro con costi di gestione inferiori rispetto alla scelta di più depuratori grazie alle economie di scala. Non solo: la gestione di un unico impianto avrebbe vantaggi anche rispetto al funzionamento di un comprensorio che non solo presenta, come avviene ovunque, punte giornaliere di carico, ma anche stagionali e rispetto ai week end dove la popolazione dei comuni rivieraschi si triplica improvvisamente con il rischio di mandare in crisi gli impianti di minori dimensioni.