Al Sindaco della Città di Genova Marco Doria
Caro Sindaco,
Ti informo, (anche se nonostante il Tuo silenzio sono convinto tu già lo sappia), che in questi giorni, per la terza volta nel giro di pochi mesi, ignoti ma non troppo hanno preso di mira la targa che intitola a Ugo Venturini un viale nei pressi dei giardini di Piazza Verdi a Genova, la Tua città.
Mi chiedo quale possa essere il motivo di tanto accanimento: la noia, una notte priva di emozioni, o la semplice voglia di provocazione, hanno fatto si che nuovamente la stupidità di alcuni pochi vigliacchi abbia portato Genova, “la Superba”, alla ribalta delle cronache per motivi non proprio onorevoli.
Ugo Venturini non era un violento, né una testa calda. Era un padre di famiglia, un lavoratore.
E’ vero, non era schierato a sinistra, tutt’altro. Era un Missino, un ragazzo che credeva nei valori della destra del Movimento Sociale Italiano. Questa agli occhi di qualcuno, la sua colpa. Non essere uniforme alla maggioranza, non “allinearsi” .
Era contento, Ugo, quel 18 Aprile del 1970: Giorgio Almirante, il leader del suo partito, sarebbe arrivato in città per un comizio.
Ugo non ha mai visto la fine di quella giornata: un facinoroso, vigliacco allora ma con degni eredi oggi, lanciò la bottiglia che lo colpì, ferendolo e condannandolo a morte, quella morte che arrivò dopo diciassette giorni, amaramente e dolorosamente il 1° maggio 1970.
Noi non c’eravamo allora, ma oggi si. Oggi possiamo, abbiamo il dovere di condannare un gesto tanto inutile quanto meschino, per la volontà di “sporcare” con il colore la memoria di un ragazzo perbene.
Oggi la targa anzi le due targhe, giacciono entrambe appoggiate agli alberi, creando anche pericolo per chi passa di li.
Mi ripeto: non conosco le ragioni del Tuo silenzio dietro a questa azione, ma una cosa Te la chiedo: se puoi, fa che non che passino settimane come la scorsa volta, prima che la targa venga ripristinata.
Comprendo bene le tue difficoltà di amministratore, essendo stato io nei tuoi panni fino a pochi anni fa, e da amministratore Ti chiedo: dai alla tua amata città un segnale, un messaggio: non sono violenza, e l’intolleranza i valori sui quali una città vive e cresce.
Il rispettoso ricordo delle vittime dell’odio è un valore aggiunto: nessuna vernice potrà mai offuscare nei nostri cuori la memoria delle vittime dell’odio; è però nostro dovere far si che i loro nomi, brillando su una targa ripristinata e ricollocata, vengano da noi tutti sempre rispettati.
Un caloroso abbraccio.
Angelo Vaccarezza
Regione Liguria
Presidente Gruppo Consiliare Forza Italia
Lettera al direttore
Danneggiata targa Venturini, Vaccarezza scrive al sindaco di Genova