Treni

Da dicembre stop agli Intercity “diurni”, Assoutenti: “La Liguria rischia di restare isolata”

treno intercity

Genova. “Posto che il contratto di servizio per il trasporto universale è scaduto lo scorso 31 dicembre e che lo svolgimento del piano di esercizio 2015 determinato dal contratto e dagli accordi MIT-Trenitalia è svolto in regime di prorogatio (non ulteriormente dilazionabile), a poche settimane dalla chiusura dell’orario invernale 2015-2016 da parte di RFI, dobbiamo purtroppo registrare il silenzio assoluto da parte istituzionale riguardo al futuro del trasporto universale”. Lo dice Furio Truzzi, presidente nazionale Assoutenti.

“Il servizio, nella sua parte ‘giorno’, riguarda l’esercizio di circa 90 IC localizzati principalmente in Regioni, come la Liguria, dove il servizio a mercato è assente o estremamente ridotto, e che, soprattutto, rappresenta l’unica possibilità di mobilità a media velocità per molte migliaia di abbonati lavoratori e studenti – prosegue Truzzi – Abbiamo quantificato, per difetto, in circa 15 mila italiane ed italiani, il numero di coloro che quotidianamente utilizzano gli IC per recarsi al lavoro su distanze fra i 100 e i 200 chilometri, mentre i lavoratori coinvolti nel pendolarismo settimanale grazie agli IC è stimabile in una platea di circa 45 mila lavoratori, di cui circa 8 mila genovesi”.

Per Assoutenti la vacanza di qualsiasi notizia riguardo al futuro degli IC è in sostanza una bomba ad orologeria dalle imprevedibili conseguenze sociali (licenziamenti, dimissioni volontarie dal lavoro).

“Riteniamo che l’unica via di uscita percorribile per fronteggiare questa situazione sia, da parte del MIT, la firma di un contratto-ponte della durata di 12 mesi per il trasporto universale da riaffidare a Trenitalia, delegando ai prossimi mesi la redazione di una gara per l’affidamento di tale servizio per il periodo 2017-2026. Un periodo congruo a permettere al vincitore della gara l’ammortamento necessario all’acquisto di nuovo materiale rotabile da destinare agli IC (quello attuale, composto da locomotori e carrozze con più di 40 anni di vita, da tempo sta manifestando la non idoneità al servizio) – spiega ancora il presidente dell’associazione – Crediamo, infatti, che la tempistica (poche settimane alla chiusura dell’orario) non permetta alcuna strategia alternativa. E’ infatti impensabile che l’impresa ferroviaria che gestisce attualmente il servizio abbia i tempi tecnici per programmare la trasformazione di parte dell’attuale piano di esercizio universale in treni a mercato o che le Regioni trovino risorse adeguate per implementare nuovi Regionali Veloci in sostituzione degli IC”.

Da qui anche la richiesta a RFI di mantenere “finestre” aperte sull’orario invernale 2015-2016 relativamente alle attuali tracce assegnate al piano di esercizio degli IC diurni, in modo tale che questi treni, definiti gli aspetti contrattuali fra MIT e Trenitalia, possano essere caricati in orario.

Assoutenti e i Comitati Pendolari Federati, rappresentativi di migliaia di utenti distribuiti sul territorio nazionale, attendendo una rapida risposta.

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