Genova. Pattino, salvagente, cassetta del pronto soccorso. C’è tutto, insomma, per vigilare sui destini dei bagnanti, in un’estate in cui le vittime del mare non sono purtroppo mancate. Siamo in spiaggia a Quinto, levante di Genova, ma lo stesso accade sull’arenile di Voltri, capo opposto della città.
Qui, ormai da due settimane e fino al termine di agosto, si sono installati i bagnini Alessio Rota e Davide Fasce, dipendenti della Bagni Marina Genovese, la partecipata dal Comune che gestisce alcuni stabilimenti balneari.
“A detta dei bagnanti – spiega Alessio – sulla spiaggia libera di Quinto un servizio di sorveglianza non si vedeva da 40 anni. Il mio collega ed io abbiamo accettato subito la proposta di prendere servizio qui. Questo luogo, specie per le persone più anziane, è una vera e propria casa”.
Per ora siamo alla fase di sperimentazione e non tutto è perfetto: giugno e luglio sono trascorsi senza bagnini e anche l’orario, tutti i giorni dalle 9 alle 17, andrebbe esteso. Serviranno ulteriori risorse, insomma.
Intanto, mentre il mare è piuttosto mosso e visto il clima i bagnanti sono pochi, Alessio lancia un appello: “a Quinto l’anno scorso è annegato un ragazzo, noi issiamo la bandiera rossa in caso di pericolo ma non esiste una legge che proibisca di tuffarsi”.
Il mare, insomma, non si può mai sfidare. “Purtroppo non riusciamo a far capire quali sono i rischi che si corrono. Noi bagnini rischiamo la vita per recuperare una persona in difficoltà, solo per essersi spinta a largo. Speriamo almeno per la prossima stagione estiva di avere tutte le spiagge libere sicure e vigilate”.