Altre news

Sestri Levante, il 5 agosto conferenza su “La grande peste a Genova e nelle Riviere”

san nicolao peste scheletri

Sestri Levante. Mercoledì 5 agosto (Palazzo Fascie, Sala Bo, ore 21.00), Pietro Landriani, con il supporto di Fabrizio Benente, presenterà i risultati dell’esame di una serie di manoscritti e di stampe rare dedicate alla descrizione del contagio e degli effetti della grande peste della metà del Seicento in Liguria: un evento che incise profondamente sulla demografia e sull’economia regionale.

L’epidemia si diffuse da Algeri alla Spagna, arrivando a Valenza nel 1647 e nella regione aragonese nella primavera del 1648. A partire, poi, dal 1652, la peste si era propagata in Sardegna, per toccare infine le città e i territori di Napoli, Roma e Genova. La grande peste del 1656-1657 è stata per l’immenso numero di vittime, “la maggior sciagura che abbia mai patito Genova” (Filippo Casoni – Annalista) e nello stesso tempo per le gesta di carità ed eroismo, “una delle pagine più gloriose della storia benefica della nostra città.” (Card. G. Siri).

Con la conversazione del 5 agosto 2015, si propone una rivisitazione di questa straordinaria pagina di storia genovese (e delle due Riviere), attingendo e leggendo il
vivo racconto dei fatti, direttamente da fonti antiche e originali: Del contaggio della Liguria nel 1656 – 1657 di Filippo Casoni, XVIII sec. – Manoscritto a inchiostro seppia (200×145 mm). Li lazzaretti della città e riviere di Genova di Antero Maria da S. Bonaventura, XVII sec. – Stampato a Genova, Calenzani 1658 (in 8° – pergamena)
Trattato politico da praticarsi nei tempi di peste di Padre Maurizio da Tolone, XVII sec. – Stampato a Genova, Calenzani 1661(in 8° – pergamena)

Al termine della conferenza e delle letture, potrà essere visitata la mostra allestita al 4° piano di Palazzo Fascie, ed inaugurata a luglio. La conferenza e la visita della mostra sono a ingresso libero

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.