Politica

Possibile: nelle valli Scrivia e Polcevera la raccolta firme per gli otto quesiti referendari

Possibile

Il comitato “Valli delle Rose” di “Possibile”, il nuovo soggetto politico creato da Pippo Civati, organizzerà nei prossimi giorni nei comuni delle Valli Scrivia e Polcevera la raccolta delle firme per gli otto quesiti referendari recentemente depositati in Corte di Cassazione.

I temi toccati riguardano: la legge elettorale, con l’eliminazione dell’Italicum ed, in alternativa, dei capilista bloccati e delle candidature plurime, la riconversione in chiave ecologica delle politiche energetiche e dell’economia, l’eliminazione delle trivellazioni in mare, il passaggio dalle grandi alle piccole opere indispensabili per il Paese, la tutela dei lavoratori con l’esclusione del demansionamento e la tutela dai licenziamenti illegittimi, la scuola con l’eliminazione del potere di chiamata dei presidi-manager.

Tutti i residenti dei comuni dai confini della città a Isola del Cantone con diritto di voto hanno tempo per firmare fino al 20 settembre e possono farlo negli uffici del proprio comune di residenza o ai banchetti che verranno allestiti nel mese di settembre nei principali comuni delle due vallate.

La modulistica sarà disponibile già dal prossimo week end: il comitato invita tutti gli elettori a informarsi sul contenuto dei referendum tramite il sito www.possibile.com o tramite la propria pagina facebook attiva da oggi (basta digitare “#possibile valli delle rose”).

Per il coordinatore del comitato, il ronchese Bruno Saccomanni, il lavoro non si ferma con la candidatura alle regionali: “Abbiamo costituito il comitato in pochi giorni mettendo insieme una quindicina di aderenti a cavallo delle due vallate, abbiamo portato la voce dell’entroterra genovese alla costituzione di #possibile a Roma ed al “Politicamp” di Firenze ed ora puntiamo a dare un supporto importante alla campagna referendaria promossa da Civati. In questi mesi c’è stata molta simpatia nei nostri confronti con il sostegno dato a Luca Pastorino, adesso l’obiettivo è radicarci sul territorio e tornare a parlare con la gente di questioni concrete”.

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