Liguria. Il “modello Savona” contrapposto alla gestione regionale e genovese. Il commissario del Partito Democratico David Ermini, in visita a Ponente, non risparmia dure critiche ai suoi predecessori.
E in casa di chi nella primavera 2016 correrà per mantenere il centrosinistra alla guida del Comune, spiega che “se tutta la Liguria fosse stata gestita come Savona probabilmente il risultato elettorale sarebbe stato diverso”. Coesione e dialogo sotto la Torretta, merce ormai rara a Genova e dintorni.
Ma nel tritacarne degli ultimi mesi è finito anche il totem primarie. Previste da statuto e consuetudine del partito, alle ultime prove non hanno lasciato un buon ricordo, tra polemiche e accuse di brogli. Sì alla consultazione del popolo democratico, spiega Ermini, ma con paletti ben fissati: “sono una cosa bella se arrivano dopo il lavoro politico, se invece pensiamo di sostituire con le primarie la politica sbagliamo. Su questo si è fondato il Pd, ma quando abbiamo eliminato il necessario lavoro propedeutico sono emersi i problemi. Non deve più accadere”.
In Liguria, insomma, il loro risultato principale è stato quello di aver consegnato la Regione al centrodestra. “E’ un monito importante non deve accadere più – avverte Ermini – leggo che Toti vorrebbe esportare a livello nazionale il sistema Liguria. Sappia che gli errori fatti qui non li ripeteremo“.