“Ci sono seri dubbi che Markov abbia ricevuto il passaporto russo in accordo con la stessa legislazione russa. Markov non ha rinunciato alla cittadinanza ucraina e non ha vissuto in Russia neanche per un anno”. Ad affermarlo è l’ambasciatore d’Ucraina in Italia, Yevhen Perelygin a proposito dell’arresto a Sanremo di Igor Markov, latitante dall’Ucraina dallo scorso anno, esponente filo russo.
Il diplomatico sottolinea che Igor Markov, ex deputato del Parlamento ucraino, e oggi considerato uno dei leader dell’opposizione filorussa, “è sospettato di aver commesso un crimine indicato all’articolo 296, comma 4 del codice penale di Ucraina (violenza aggravata dai danni fisici)” e che “le autorità ucraine stanno preparando l’estradizione”.
Il passaporto diplomatico ucraino di Markov “è stato annullato quando ha cessato di essere un membro del Parlamento nel 2014”.
“Mi domando – sottolinea Perelygin – cosa avrebbe voluto fare Markov in Italia? Quali politici europei avrebbe dovuto incontrare? Vorrei ricordare ai lettori italiani che la Russia nasconde alcuni ex-politici ucraini, incluso Markov, dai processi giudiziari e criminali aperti nei loro confronti in Ucraina. Inoltre – conclude il diplomatico – bisogna dire che tali persone sono spesso coinvolte nell’attività terroristica della Federazione Russa nell’est dell’Ucraina”.