Politica

Genova, Amiu nel mirino del M5S: “Si è lavorato per privatizzare, Comune si costituisca parte civile”

amiu campagna organico
Foto d'archivio

Genova. “Apprendiamo le numerose notizie sul bilancio di Amiu e sulla necessità di formazione di un debito colossale sui rifiuti per i prossimi decenni, situazione che viene a nostro avviso sfruttata per giustificare l’ingresso di Iren nell’azienda partecipata genovese invece che essere sanata con interventi virtuosi. Con il controllo anche di minoranza di Iren, il Comune di Genova abdicherebbe la gestione dei rifiuti a favore di un’azienda privata”. Questo il commento del Movimento 5 Stelle Genova alla situazione di Amiu, l’azienda che si occupa della gestione e dello smaltimento dei rifiuti.

“I costi di Amiu sono lievitati a causa di una gestione senza criterio degli ultimi dieci anni, che ci lascia oggi in eredità una discarica chiusa in entrata ma molto aperta in uscita in termini di produzione di percolato e d’instabilità strutturale da gestire per i prossimi decenni, e circa centomila euro al giorno di costi per bruciare i rifiuti cittadini fuori regione. Per non parlare degli impianti del biogas progettati, cento milioni di euro per produrre ulteriore inquinamento.
Ci auguriamo che i genovesi siano oggi arrivati a capire che la giunta Doria non intende risolvere davvero il problema. Scarpino non può essere considerata un problema da far pagare solo ai cittadini, ma l’intero sistema ligure, frutto di dieci anni di gestione Pd e Burlandiana, è diventata un’emergenza nazionale che necessita di un aiuto da parte del Governo e della UE per la sua soluzione”.

“Il Movimento 5 Stelle afferma da tempo che si è lavorato a favore della privatizzazione, e sta invece cercando di impegnare la giunta fin dal 2012 sulla raccolta differenziata spinta con recupero di materia, l’unico sistema utile per gestire i rifiuti cittadini in modo autonomo, visto che l’utilizzo di inceneritori e di discariche porta inevitabilmente ad un aumento dei costi insieme ad un grave peggioramento della salute del pianeta. La situazione viene ulteriormente complicata dal governo Renzi, che contro le linee guida europee finanzia gli inceneritori come impianti strategici e liberalizza il transito interregionale dei rifiuti, con l’interesse della nuova giunta regionale capitanata da Toti: la solita sceneggiatura”.

“Il Comune di Genova deve costituirsi parte civile contro chi ci ha portato in questa situazione, trasformare Amiu in un’azienda speciale senza scopo di lucro in quanto questa è l’unica strada per ridurre la quantità dei rifiuti e aumentare davvero la loro raccolta differenziata ai termini di legge. Tutte le altre soluzioni prospettate con cassonetti stradali più o meno colorati e campagne pubblicitarie generiche su “Questo non è un rifiuto” sono solo bolle di sapone che si disperderanno nel nulla al primo confronto con l’aumento della Tari e la verifica della differenziazione. Porta a porta e condominiale, unita ad un impianto di recupero di materiali serio e ben progettato sono le uniche soluzioni prospettabili per tutta la provincia di Genova. Ricominceremo quindi la nostra attività a settembre chiedendo alla Giunta di Marco Doria quali azioni siano state intraprese in termini di indicazioni ad Amiu nella sostituzione di tutti i vertici aziendali con persone scelte “dal curriculum”, così come indicato nel nostro ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale di luglio scorso votato a maggioranza in Consiglio Comunale”.

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