Rapina choc

Famiglia sequestrata e rapinata a Rapallo, il racconto del vigilante: “Così ho messo in fuga gli aggressori”

"Il ragazzo era ridotto male e la madre aveva una profonda ferita al polso"

Corso Assereto a Rapallo
Foto d'archivio

Rapallo. “Ho sentito le urla e sono corso verso il portone per vedere cosa stesse succedendo”. Così inizia il racconto del vigilante de “La Pantera”, società che svolge il servizio di sicurezza presso il nuovo Carrefour di corso Assereto, l’unico in città ad essere aperto di giorno e di notte, che per primo ha soccorso la famiglia sequestrata e rapinata nella notte.

“Ho visto un gruppo di persone uscire dall’edificio, tre delle quali legate con fascette da elettricista e nastro adesivo, probabilmente usato in un primo momento per coprire gli occhi delle vittime – prosegue – ho subito intimato l’alt, ma gli aggressori, uno dei quali aveva un coltello in mano, sono scappati. Io sono rimasto con i feriti. Li ho fatti sedere sui gradini del palazzo e tranquillizzati”.

Durante la fuga a gambe levate il rapinatore armato ha perso il coltello, che è poi stato ritrovato nei pressi dell’edificio dentro al quale è avvenuta la terribile vicenda.

Proprio in quel momento, quando il vigilante stava per comporre il 112, è passata una pattuglia dei carabinieri. “Li ho fermati e le vittime hanno iniziato il loro terribile racconto – conclude – il ragazzo giovane era ridotto piuttosto male perché aveva provato a difendersi, mentre la madre aveva una profonda ferita da arma da taglio al polso”.

Secondo quanto testimoniato dalle vittime, commercianti cinesi che gestiscono un ristorante che fa anche cibo italiano in passeggiata a mare, gli aggressori erano in tre, tutti loro connazionali.

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