Lavori in corso

Scarpino verso la riapertura in autunno, tra una settimana la conferenza dei servizi per l’aia

Il punto sulli lavori che porteranno alla riapertura della discarica che diventerà un polo impiantistico per il trattamento dei rifiuti

scarpino

Genova. Si svolgerà il 28 luglio la conferenza dei servizi della città metropolitana che dovrà dare il primo sì alla riapertura della discarica di Scarpino. Un analogo provvedimento di autorizzazione di impatto ambientale dovrà essere poi preso dalla Regione. E poi, tra ottobre e novembre la discarica potrà riaprire

“Quando parliamo di riapertura di Scarpino – precisa il presidente di Amiu Marco Castagna intervenuto nella commissione in cui si stanno definendo i nuovi impianti da realizzare, il biodigestore e l’impianto che sostituirà quello di via Sardonella – non dobbiamo più intendere la riapertura della discarica. Scarpino riaprirà con un primo pezzo di un complesso polo impiantistico, che comprende l’impianto da separazione secco umido, la stabilizzazione e anche il pretrattamento del percolato”.

Per quanto riguarda la messa in sicurezza della discarica l’azienda in questi mesi ha lavorato senza sosta: “Abbiamo realizzato i dreni e i pozzi per togliere il percolato dalla discarica e stiamo proprio in questi giorni cominciando l’emungimento. Contemporaneamente stiamo realizzando il piano di emergenza per il trattamento del percolato rispetto al quale l’altro giorno è stato fatto un collaudo”. Ancora: “Abbiamo proposto alla città metropolitana i progetto dei lotti 1 e 2 per il ‘capping’ di Scarpino 1 e abbiamo avuto l’autorizzazione per il primo lotto”. Dopo l’Aia su Scarpino 1 e 2 sarà avviata una nuova procedura autorizzativa per il nuovo polo impiantistico di Scarpino 3 che conterrà appunto l’impianto di separazione secco-umido, quello di stabilizzazione dell’umido e il ‘deposito’ della frazione secca.

Ancora Amiu dovrà realizzare un impianto di pretrattamento del percolato ‘in loco’, prima cioè dell’invio al depuratore fino a che non sarà realizzato quello nuovo: “A 20 giorni dalla richiesta abbiamo individuato l’area a abbiamo firmato un compromesso con il proprietario. Non appena gli altri enti ci diranno che caratteristiche devono avere gli impianti faremo la gara”. Anche di questo impianto si parlerà nella conferenza dei servizi della prossima settimana. L’impianto costerà ad Amiu, che lo ha messo a bilancio, 4 milioni di euro di realizzazione e 1 milione di gestione per 6 anni e richiederà un tempo compreso da i 12 e i 18 mesi per essere realizzato.

A questi impianti si aggiungono quelli che Amiu dovrà realizzare “in area metropolitana”, quindi probabilmente non sul territorio genovese. Si tratta del biodigestore (che potrebbe finire in una zona dell’entroterra vicina ad aree agricole) e del nuovo impianto di trattamento del residuo secco che andrà a sostituire quello attuale di via Sardonella e rispetto al quale Amiu punta giocare un ruolo regionale.

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