Genova. Nuove spese per i cittadini e trasferimento in altre regioni d’Italia. E’ questa la soluzione che la giunta Toti sta ricercando per far fronte all’emergenza rifiuti che rischia di esplodere a breve. Dopo la chiusura della discarica di Scarpino e l’annuncio che il gassificatore di TMR, in Piemonte, non ha più capienza per accogliere la spazzatura prodotta a Genova, l’unica alternativa sembra rivolgersi altrove.
“Andremo sul mercato – ha spiegato il presidente Giovanni Toti – cercando regioni disponibili ad accogliere i rifiuti. Al momento non ci sono altre ipotesi, si tratta di una soluzione costosa per i cittadini, in una situazione che in dieci anni non è stata cambiata”.
“Ci troviamo a gestire – ha continuato il governatore – una emergenza di medio periodo per creare un sistema di gestione e smaltimento rifiuti efficiente, ma anche un’emergenza per le settimane a venire”.
Toti non ha risparmiaTO così una stoccata all’opposizione di centrosinistra. “Ci hanno lasciato una regione priva di una politica per lo smaltimento dei rifiuti, industriale, turistica, sanitaria. Oggi parlare dall’opposizione e criticare mi sembra ipocrita. Però non voglio rivangare il passato, ma costruire il futuro. I problemi aperti – ha concluso – sono moltissimi, le idee buone non hanno colore politico e noi siamo aperti al confronto”.